La fluidità del testo e la velocità del ritmo di lettura non impediscono al lettore di cogliere gli aspetti più suggestivi della trama, i tratti salienti. Una scelta interessante che contribuisce a da rendere ancora più avvincente la storia è la decisione di lasciare aperto il finale. Il lettore, in uno stato di sospensione, può dare libero sfogo alla propria interpretazione ed immaginazione, oltre ad un probabile sequel del testo da parte degli stessi autori. «Dafne, giaceva supina e agitata nel suo letto. Nella sua testa girovagavano strani visi, rumori di ferraglia rimbombavano copiosamente nel suo senno, improvvisamente due facce si bloccarono nel suo pensiero». Il romanzo è interessante e accattivante, non è un semplice giallo, ma una storia d’amore e di spiritualità dalle sfumature noir.
La ricerca della soluzione, la scoperta del mistero che avvolge una serie di omicidi, implica da parte dei protagonisti una grande audacia. Con una forte determinazione ed un coraggio estremo le nostre due protagoniste, unite da un sentimento speciale, un’amicizia solida e duratura cercheranno di confrontarsi con ciò che risulta avvolto dall’ oscurità; da questa ricerca avverrà uno scavo non solo nella realtà ma anche in loro stesse.
Diversamente da Oscar Cervi, già “navigato” autore di libri (ha pubblicato Le trentatré verità nel 2013, Nerofumo e L'angelo degli occhi di ghiaccio nel 2015), Romina Ceroni è invece alla sua prima opera narrativa e riflette qui la sua passione per il thriller e la sua conoscenza della mente umana. È infatti una psicologa e psicoterapeuta, amante delle tematiche psicologiche legate soprattutto all’analisi interiore e alla consapevolezza di sé (mindfulness).