Un romanzo autobiografico che prende le mosse dall'età delle pensione anticipata, quasi auto-obbligata perché ci si sente incapaci di adattarsi ai nuovi sistemi di lavoro e anche per motivi di salute. Emerge con forza la delusione di se stesso, per i propri comportamenti, che nel corso degli anni lo hanno portato ad allontanarsi dalla famiglia, ad isolarsi e a trovare solo diffidenza intorno. Ma la vita almeno una seconda possibilità ce la offre sempre, e per Alvaro Capuano passa dall'amore della moglie e dalla scoperta di nuove amicizie…
Il libro nasce proprio per questo, per far riflettere: nulla è mai perduto per sempre se si desidera tornare sui propri passi con umiltà e decisione. Comprendersi prima di tutto, però, per cercare poi di rimediare: fare chiarezza per migliorare. È questa la strada che l'autore individua per la sua rinascita, c'è sempre tempo per fare ammenda e guarire le ferite aperte.
L'unicità di "Ma qual è il mio posto 2", che segue il romanzo d'esordio "Ma qual è il mio posto" (104 pagine edite da BookSprint Edizioni), è proprio l'autocura pagina dopo pagina. Si nota, andando avanti nelle lettura, come lo scrivere sia una vera e propria medicina, una necessità. I dubbi, i problemi, le perplessità pian piano si diradano, si comincia a vedere la luce. Scrittura come passione, scrittura come cura. Al centro di tutto il lavoro, con il riposo obbligato dal corpo di Polizia Penitenziaria, a cui Alvaro Capuano ha dedicato gran parte dei suoi sforzi in qualità di Ispettore Capo. Sposato con Orietta, si è trovato a mettere in dubbio i suoi valori (onestà, lealtà, rispetto e altruismo) con la cruda realtà, alla ricerca del giusto compromesso per non sentirsi sopraffatto, e ci spiega tutto in questo romanzo.