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14 Mar
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Con l'andare del tempo: le ore strapazzate

 “Con l'andare del tempo: le ore strapazzate” (49 pagine, BookSprint Edizioni, versione ebook disponibile) è l’ultima raccolta di poesie di Claudio Krjwyx Alciator. In quest’ultima opera l’autore decide di muovere il suo piglio poetico sulle direttive spazio-temporali del tempo stesso. La raccolta ha un tempo d’azione che va dalle 10.23 alla mezzanotte ed ogni poesia (quasi) ha come titolo un orario. Ogni lirica s’incastona all’interno di un ipotetico quadrante d’orologio al di là e al di sopra del quale veglia e osserva “Colui che È”: “Caro Claudio, anche se il “momento”/per te è come Oceano in Tempesta/ricordati che stai navigando su una nave sicura:/alla guida c’è/Colui che È!”.

Questa entità pare riuscire a dare un senso all’esistenza stessa oltre a confermare la grande fede dell’autore. L’ordine delle poesie è relativo proprio al tempo e allo scorrere di esso e i titoli sono tutti diversamente scritti, quasi a significare che nulla è assoluto, nemmeno qualcosa di oggettivo come un numero, un orario. Abbiamo quindi: “Ore 15 § 29”, “Ore pi greco (3,14)”, “Ore 11 e zero otto”, “Il caffè delle 5 meno ¼” e via discorrendo.

 Il tempo d’azione è facilmente individuabile grazie alle liriche stesse, ma chiaramente la realtà e/o il concetto che dispiegano le parole di Claudio Alciator travalicano questo limite parlando di cose lontane o così vicine da essere dentro di noi, in fondo come solo le cose vere sanno stare. Possiamo ipotizzare persino una data in cui si collocherebbe l’opera: il primo aprile di un anno non ben definito. Infatti la prima lirica s’intitola “Non vedo l’ora (pesce d’aprile)” e non sembra un caso che oltre a indicarci un ulteriore coordinata temporale, ci dia anche una chiave di lettura dell’opera: non è necessario prendersi sempre sul serio.

Claudio Alciator nasce a Roma nel 1969 e dopo la laurea in “Scienze statistiche” diventa insegnante di sostegno e di matematica e già, nonostante le poche opere poetiche prodotte, può vantare il beneficio di uno stile originale e di una semplicità “pensosa”. Pensosa perché induce a riflettere su ciò che all’autore accade che a noi tutti accade, nonostante nulla di ciò che usa nelle sue liriche sia troppo complesso o volontariamente ermetico. E allora non ci resta che servirci di queste poesie strapazzate, poetiche frittate.

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Martedì, 17 Marzo 2015 | di @

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