2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Qualunque momento va bene, quello che più importa è avere con sé gli strumenti giusti (leggi: carta e penna) per poter fermare quella ispirazione e non lasciarla andare via.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
L'autore che più mi colpisce è Ungaretti (devo dire che questa stima risale addirittura ai tempi del liceo)
4. Perché è nata la sua opera?
La poesia è per me un mezzo privilegiato per dare voce alla mia sofferenza e per avere in contraccambio momenti di temporanea quiete.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ho sempre vissuto attorniato da persone colte e questo ha sicuramente contribuito alla passione per la poesia.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Sicuramente, racconto la realtà, ma attraverso il vetro dei miei occhi e del mio dolore. Concentrarsi a scrivere una poesia è in quell'attimo in effetti un piccolo momento di evasione e sollievo dalla sofferenza
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Il mio scrivere è molto personale, autobiografico. La mia speranza è che però possa toccare la sensibilità di altre persone pur con esperienze differenti dalla mia. Credo che essere se stessi può a volte facilitare la comunicazione con il prossimo.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
La mia ex-moglie... per tutto il dolore che mi ha procurato!
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
La mia prima silloge l'ha letta mio padre.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sì, anche se credo che la passione per la lettura vada coltivata e comunicata indipendentemente da ebook o meno.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Mi affascina molto, in più mette in contatto arti differenti oltre la poesia, come può essere la recitazione.