2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
"Bravo, Burro!" di John Fante. Un piccolo libro, un piccolo romanzo di formazione sui generis, perché ad essere educato qui non è il bambino protagonista ma suo padre. E' una specie di favola, ma ben ancorata alla realtà, quella dei derelitti che lo scrittore italo-americano conosceva bene. A differenza degli altri libri di Fante, però, a prevalere alla fine sono la bontà e l'onestà, un lieto fine collettivo necessario nel dilagante egoismo al quale anche i bambini sono assuefatti. Tutte queste caratteristiche rendono il libro un piccolo capolavoro educativo, adatto agli adolescenti e non solo.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Una necessaria conseguenza dell'innovazione tecnologica e della penuria di tempo, spazio e denaro che fa preferire l'ebook al cartaceo. Non credo però nella morte del libro cartaceo, ma credo che sarà sempre più un lusso, per chi può acquistarlo, ha spazio in casa per tenerlo e può concedersi il sommo piacere di maneggiarlo, quasi assaporarlo, scriverci sopra delle note o anche scarabocchiarlo come faccio io, con segni vari il cui significato è noto solo a me.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Un amore ponderato, anche in considerazione del fatto che ho insegnato per 40 anni Lettere e ho incominciato a scrivere solo dopo essere andata in pensione.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Il bisogno interiore di affondare nelle radici, mie e dei miei conterranei, di riportarle in superficie e farle conoscere.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
"Nel passato troverai il futuro" sembra che stia scritto a caratteri cubitali nella Biblioteca del Congresso di Washington. Io sono convinta che sia vero, a patto di saper leggere sia l'uno che l'altro! Sicuramente senza conoscere il passato si finisce per ripercorrere strade che la lezione della storia potrebbe insegnarci a evitare. Non si tratta di fare ricostruzioni storiche ampie e complesse, a me basta ricostruire un pezzetto di mondo passato anche nelle sue minuzie quotidiane.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Come ho scritto prima, ho incominciato a scrivere libri, saggi storici e anche romanzi storici, solo 7 anni fa.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Alla nascita del mio libro è legata l'emozione della scoperta, del ritrovamento di una storia che mi è sembrata degna di essere raccontata. L'emozione si è ripetuta nel corso della scrittura ogni volta che la mia ricerca di personaggi e di fatti andava oltre le aspettative, fino a regalarmi notizie sui miei antenati che senza la mia ricerca sarebbero rimaste sepolte negli archivi.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Mai, anzi non vedevo l'ora di completarlo, ma questa è una cosa che mi è successa tutte le volte che ho lavorato a un libro.
10. Il suo autore del passato preferito?
Se per passato intende l'età classica e moderna, ho l'imbarazzo della scelta visto che ho insegnato Italiano e Latino. Per il passato recente, quasi contemporaneo, direi che Italo Calvino riesce a dare con la sua vasta e variegata produzione una quantità di emozioni e di stimoli intellettuali veramente notevole.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non ho esperienza diretta degli audiolibri. La mia esperienza di testo letto si ferma alle favole lette ai figli e oggi ai nipoti. So anche quanto sia importante una efficace lettura dei testi letterari in classe. Perché non dovrebbe funzionare anche l'audiolibro? Naturalmente per le persone che in particolari condizioni possono apprezzarla o anche averne bisogno.