Tutto ha inizio con la sparizione dai radar di un Hawker 800XP2 in volo privato da Ciampino a Mosca con a bordo Gustavo Silva, Franco Ghitti e Franca Livelli. Siamo nell'ottobre del 1991 e l'obiettivo della missione sarebbe dovuto essere quello di portare a termine il pagamento di un importante carico d'armi. Otto mesi dopo, la carcassa dell'aereo viene ritrovata dalla Protezione Civile sull'Appennino tosco-emiliano. Sull'accaduto inizia ad indagare il commissario Gennaro Arienti.
Nelle 92 pagine dell'opera, però, il commissario si ritroverà a contatto con fenomeni che esulano dalla realtà empirica delle cose. Morti misteriose, scomparse improvvise. La narrazione si colora, grazie all'abile regia del Cartei, di una sfera trascendentale che riporta alla "quinta dimensione": uno spazio parallelo svincolato dal percorso prefissato, entro il quale però rientrano anche avvenimenti reali che lo conducono sulla via del KGB sovietico. Qual è la realtà? Cosa è successo davvero all'Hawker 800XP2. E perché?
Mauro Cartei è nato a Piombino, provincia di Livorno, nel 1945, ma vive a Rocca di papa (Roma). Laureato in ingegneria, ha lavorato in Italia e all'estero come Project Manager per importanti aziende ed ha anche progettato softwares dedicati alla gestione dei lavori di ingegneria. Da sempre appassionato di letteratura, "Il commissario Arienti e la quinta dimensione" è il suo ottavo romanzo.
Per BookSprint Edizioni ha infatti già pubblicato, sempre conditi dall'atmosfera coinvolgente e da un linguaggio crudo e diretto, "Il clown – Sangue al circo" (82 pagine), in cui sempre il commissario Arienti dovrà indagare sulla morte di Sebastiano, onesto lavoratore del circo Re Duras, e "La mantide religiosa e i forzieri della Baciocca" (88 pagine), in cui è ancora il commissario Arienti a dover scoprire i retroscena dell'impiccagione di Renzo Caretti, maschio finito nelle trame della mantide religiosa.