Personaggio principale del romanzo, in tutto 268 pagine, è Luca Bonelli. Giovane operaio specializzato presso una ditta fornitrice di impianti elettrici, Luca s’imbatte in un’avventura che segnerà il corso della sua storia, personale e narrativa. Recatosi infatti nella piccola Vigevano dove gli viene affidato un incarico lavorativo, qui Luca scoverà - in modo del tutto casuale all’interno di una cabina elettrica – una sorpresa dall’ingente valore economico: diamanti e cocaina. Una trama che si colora di giallo per questo romanzo d’esordio appartenente al genere poliziesco. Ambientato nell’Italia dei giorni nostri, la vivacità della trama e la narrazione scorrevole fanno di questo libro un testo godibile per la sua effervescenza. «Ero seduto su una sedia in bilico sulle due gambe posteriori, con la testa appoggiata alla parete nella stanza adibita a mensa e stavo ascoltando la fine del concerto di Aranjuez suonato dalla tromba di Nini Rosso con l’orchestra di Eddie Calvert».
Sorpreso dai numerosi colpi di scena, il lettore vive – insieme al protagonista Luca – tutte le fasi di questa (dis)avventura fino al risolutivo epilogo. C’è trepidazione per i risvolti della storia, c’è il vivere quotidiano, c’è il legame d’amore e c’è quella bella intesa che unisce Luca e l’ispettrice di polizia, insomma ci sono gli ingredienti giusti per fare di “Media Tensione” un romanzo inteso come luogo della possibilità: è nelle sue pagine che tutto può accadere al giovane protagonista. Raffaele Galantucci dimostra di possedere una buona abilità narrativa; il suo stile asciutto ben si pone di contraltare alla ricchezza di fatti così che il romanzo si definisce di un’ottima armonia compositiva, tale che il lettore arriverà al termine del libro attraverso una veloce lettura.