Poi bisogna scegliere con cura posti e attori, per essere maggiormente fedeli all’idea originale, alle descrizioni paesaggistiche e caratteriali così minuziose e accorte degli scrittori di ogni tempo. Inevitabilmente, un romanzo che diventa un film perde sempre qualcosa, e non solo nella quantità di materiale narrato.
Un libro apre le porte della fantasia, lascia a chiunque lo legga la libertà di immaginare contesti e personaggi, di creare una propria scena nella propria testa. Scorrendo le righe, s'immagina senza costrizioni l’espressione di un volto o i contrasti cromatici di un tramonto, mentre al cinema siamo quasi “obbligati” ad accettare il punto di vista del regista, la sua scelta, il suo modo di interpretare e vivere quella storia a cui siamo affezionati.
È per questo che alla domanda: “Meglio il film o il libro?” quasi tutti, con poche eccezioni, mostriamo la nostra delusione per la pellicola, perché saremo sempre più soddisfatti del film che abbiamo girato noi con la fantasia, stringendo il romanzo tra le mani, sognando quella storia a modo nostro.