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BookSprint Edizioni Blog

19 Giu
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Io sono Nessuno

Io sono Nessuno © Mopic

A chi piacerebbe postare nel vuoto? Continueresti ad aggiornare il tuo blog o la tua pagina Facebook se sapessi che nessuno potrebbe risponderti? E cosa sarebbe quel video su Youtube senza i commenti degli amici?
Scrivere, pubblicare e soprattutto commentare sono le grandi possibilità aperte dal Web 2.0. La vita dell’articolo si prolunga, le risposte dei visitatori aprono nuove possibilità, alimentano nuove discussioni, dispensano idee per nuovi articoli.
Perfetto, no?

Non sempre. A molti di voi sarà capitato di imbattersi nei commentatori anonimi. A volte si tratta di signori senza volto ben educati, che si limitano a dare un contributo alla discussione decidendo di restare nell’ombra. Scelta legittima, anche se la netiquette – cioè l’insieme delle regole della buona educazione in rete – consiglia di non usare falsi nomi o, peggio, nomi altrui.
Il vero problema si ha quando l’anonimo diventa un bandito senza volto. È armato di parole di fuoco, e attacca senza pietà – e spesso senza motivo – tutto quello che scrivete. Se siete scrittori emergenti a cui piace scrivere racconti sul proprio blog, questa non è certo una delle cose migliori che vi potevano capitare. Ma anche se siete semplici utenti di social network non ve la passerete meglio, con tutti quegli “amici di amici” che si prendono un po’ troppa confidenza.
La rete non apprezza, e si difende come può.
Volevi che nel tuo blog vigesse il libero commento, ma dopo gli attacchi anonimi se stato costretto ad inserire noiosi moduli di registrazione. Speravi di fare nuove amicizie su Facebook, ma ora ti ritrovi con tanti amici quanti utenti bloccati. E nessuno più può esprimere il suo parere sul tuo video.
E se hai agito così, si vede che già sapevi come difenderti. Ma la maggior parte degli utenti dei social network non è pienamente consapevole di come difendere la propria privacy, e deve correre ai ripari quando è già sotto attacco. Su Yahoo Answers, per esempio, abbondano richieste di persone che vogliono sapere come bloccare i loro nuovi “amici”.
Il commentatore anonimo si sente come in un grande stadio. Sotto la grande ban-diera del web la responsabilità personale si diluisce, e si crede in diritto di fare qualsiasi cosa.
Certo, in rete si può rinunciare alla propria identità, ma se decidete di essere Nes-suno, fatelo con stile: apprezzate o criticate, ma siate gentili.

 

 

 

Mercoledì, 19 Giugno 2013 | di @BookSprint Edizioni

3 COMMENTI

  • Link al commento Daniele Olivieri inviato da Daniele Olivieri

    Tutti noi viviamo in un sistema, che sia nella vita mondana che sia in internet, non fa differenza. In ogni istante siamo circondati e bersagliati da coloro che la società ha preparato per portare il caos, coloro che non hanno dote alcuna, coloro che altrimenti sarebbero invisibili per causa della propria assenza di personalità. Gli attacchi avvengono in ogni campo, su ogni argomento al solo scopo di destabilizzare le certezze altrui, capaci spesso, di trasformare l'entusiamo in una vera e propria crociata. Chiunque non si mostri per ciò che è realmente non ha alcun titolo per rappresentare e rappresentarsi come giudice perché siamo solo noi che accettiamo ciò che ci fa stare bene o male. Le persone morte cerebralmente sono 1000 volte di più di quelle vive e anche se possono indurre a dubbi, imparare a non ascoltarli a lasciarli nella loro misera esistenza, è l'unico modo per continuare ad essere padroni delle proprie volontà e pensieri. Saremo sempre attaccati da qualcuno, non avremo mai una nostra libera espressione priva di attacchi, però sappiamo che se questo avviene è perché spaventiamo tutti coloro che non hanno altro che l'illusione di sapere chi sono. E' questo un mondo di menti digitalizzate sin dalla nasciata, un mondo che programma per agire con schemi ben determinati, ma noi siamo quel virus che spezza la routine e libera una esistenza da un programma base che tutto vorrebbe funzionasse con schemi identiti per poter così riuscire a controllare ogni aspetto. Noi possiamo vivere ciò che vogliamo in ogni momento ed imparare a farlo, significa lasciare questi zombie a sé stessi, senza la più piccola considerazione da parte nostra. Si sentono vivi prendendo spunto da noi? Beh, è il momento di lasciargli capire che la loro è solo una prolungata morte cerebrale che come un parassita, si attacca a noi per sentirsi parte di qualcosa che pulsa, ma che in verità, loro non avranno mai poiché non hanno nulla che possa interessarci.

    Sabato, 06 Luglio 2013 00:18
  • Link al commento Marco Lavagetto inviato da Marco Lavagetto

    Prima o poi, cambieremo nome, cambieremo aspetto e diventeremo come un idra con tante piccole teste con i denti aguzzi!

    Martedì, 02 Luglio 2013 19:27
  • Link al commento Aloisa inviato da Aloisa

    Penso che internet, con la sua libertà di espressione e la possibilità di nascondersi, sia al contempo lo strumento più utile e più pericoloso, più bello e più temibile.

    Anche io, nel mio piccolo, mi ritrovo vittima di un Signor Nessuno. Sono un'autrice esordiente al secondo romanzo, e un bel giorno, di punto in bianco e fuori dal nulla, ritrovo la pagina del mio ultimo romanzo su un sito di vendita di libri disseminata di commenti falsi, ingiuriosi e gratuitamente cattivi, e lo stesso su altri siti. Poco dopo, ho notato che provenivano dalla stessa persona sotto nomignoli differenti, e questo utente si diverte proprio a minare e scoraggiare gli esordienti, e agisce solo nei siti in cui non è rintracciabile o riconducibile a dei social network.
    Mi ha persino accusata di cose che non ho fatto.
    Su ogni commento non c'è traccia di lettura del romanzo, sono tutti generici. Lui continua periodicamente la sua "missione" contro il mio romanzo postando finti commenti, ed io non ho modo di difendermi.

    Spero di uscire presto dal mirino di questo "Nessuno", e di poter vivere tranquillamente l'esperienza del mio romanzo. Spero che il mio romanzo possa essere apprezzato comunque, e che questo non lo danneggi.

    I miei più cordiali saluti.
    Aloisa

    Lunedì, 24 Giugno 2013 17:19

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