Non sempre. A molti di voi sarà capitato di imbattersi nei commentatori anonimi. A volte si tratta di signori senza volto ben educati, che si limitano a dare un contributo alla discussione decidendo di restare nell’ombra. Scelta legittima, anche se la netiquette – cioè l’insieme delle regole della buona educazione in rete – consiglia di non usare falsi nomi o, peggio, nomi altrui.
Il vero problema si ha quando l’anonimo diventa un bandito senza volto. È armato di parole di fuoco, e attacca senza pietà – e spesso senza motivo – tutto quello che scrivete. Se siete scrittori emergenti a cui piace scrivere racconti sul proprio blog, questa non è certo una delle cose migliori che vi potevano capitare. Ma anche se siete semplici utenti di social network non ve la passerete meglio, con tutti quegli “amici di amici” che si prendono un po’ troppa confidenza.
La rete non apprezza, e si difende come può.
Volevi che nel tuo blog vigesse il libero commento, ma dopo gli attacchi anonimi se stato costretto ad inserire noiosi moduli di registrazione. Speravi di fare nuove amicizie su Facebook, ma ora ti ritrovi con tanti amici quanti utenti bloccati. E nessuno più può esprimere il suo parere sul tuo video.
E se hai agito così, si vede che già sapevi come difenderti. Ma la maggior parte degli utenti dei social network non è pienamente consapevole di come difendere la propria privacy, e deve correre ai ripari quando è già sotto attacco. Su Yahoo Answers, per esempio, abbondano richieste di persone che vogliono sapere come bloccare i loro nuovi “amici”.
Il commentatore anonimo si sente come in un grande stadio. Sotto la grande ban-diera del web la responsabilità personale si diluisce, e si crede in diritto di fare qualsiasi cosa.
Certo, in rete si può rinunciare alla propria identità, ma se decidete di essere Nes-suno, fatelo con stile: apprezzate o criticate, ma siate gentili.