C’erano una volta le Muse, custodi delle arti e divine fonti da cui scaturivano la giustificazione e la benedizione delle umane opere; poi la mitologia passò e gli artisti di tutto il mondo affidarono le loro velleità e i loro sogni alle rappresentazioni più o meno veritiere delle loro Donne, alle “tanto gentili e tanto oneste” creature amate; oggi la chiamiamo Ispirazione, e non a caso il sostantivo resta sempre e comunque appartenente al genere femminile: le Muse, Le Donne, l’Ispirazione, informe concetto che del gentil sesso mantiene il carattere fondamentale. Proprio come la Donna, l’Ispirazione è mutevole, incostante, volubile, non si lascia afferrare facilmente, va conquistata, presa quasi al volo, mai trascurata e necessita di un lavoro di fantasia costante e accurato.
L’incubo del foglio bianco da riempire o della barra che lampeggia insistentemente sullo sfondo candido del pc rappresentano la quotidianità per chiunque abbia l’intenzione di scrivere un libro, in bilico tra l’uso delle parole, l’idea da sviluppare e la paura di cadere nella banalità. Cominciare è indubbiamente l’ostacolo maggiore, comporre le prime frasi che lentamente danno corpo alla storia che vagamente abbiamo in testa, delineare attraverso la scelta dei termini i personaggi e i loro caratteri, ma soprattutto creare qualcosa che non sappia di “già visto,già sentito”, che possa perfino arrivare ad attirare l’attenzione delle case editrici e convincerle a puntare su un manoscritto che possa potenzialmente diventare un libro-novità.
È sempre più frequente, dunque, che uno scrittore non esca mai completamente dal momento della stesura, e che dovunque, in ogni momento, sia pronto ad accogliere l’ispirazione, il fugace momento in cui l’eterea idea si concretizza in un dialogo, in una descrizione, in una sfilza di parole dal sapore poetico e letterario. Quell’istante va colto, sviluppato, messo subito su carta prima che, proprio come una Donna che conosce il potere della propria seduzione, si stanchi di quel gioco e fugga via, verso altri sguardi, verso altre braccia in grado di coglierla, di conquistarla, di sublimarla.
Trovare ispirazione nella quotidianità, in volti apparentemente anonimi e in paesaggi completamente urbanizzati, è questa la sfida dello scrittore moderno, che si confronta con una società in continua evoluzione, in cui la fantasia a volte non regge il confronto con la realtà, in cui non ci sono fanciulle che sembrano quasi nascere dalle “chiare, fresche e dolci acque” o “ermi colli” dinanzi a cui sedersi a rimirare l’infinito, ma in cui, oggi come ieri, l’abilità maggiore sta nel trovare la poesia nelle piccole cose, nell’emozionarsi e nell’emozionare, nel condensare un sentimento fugace ed eternarlo affidandolo alle pagine mai stanche di un libro che ha il sapore di un sogno realizzato.