1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? Scrivere per me è stata una forte emozione in quanto i miei racconti sono stati focalizzati e sviluppati nel mio percorso di vita vissuta. Ogni racconto infatti mi rappresenta nel mio essere quotidiano. 2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro? Tutti i fatti sono reali vissuti in momenti di grande emozione, crescita interiore, metamorfosi per me. 3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera. Un sogno che prende forma, corpo, dando un valore aggiunto: la solidarietà. Un dono che sicuramente arricchisce ogni essere umano, ma allo stesso tempo va coltivato, alimentato. 4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative? Direi di sì, perché proprio il valore nel cercare di trasmettere come dono verso l'altro, attraverso i bambini meno fortunati del mondo, con i loro occh , con il loro sguardo che molto spesso non parlano ma comunicano una ricerca di bisogno d'amore e protezione. 5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché? “La scoperta del bambino”, di Maria Montessori un’Autrice che per me è una guida giorno per giorno del mio ruolo come Docente. Dove mette al centro lo stesso l’operosità, in quanto ogni bambino è la ricchezza nel mondo soprattutto per il mondo. Ogni bambino ha diritto allo studio, formazione, crescita e futuro. 6. Ebook o cartaceo? Direi che ambedue sono importanti come mezzi di divulgare il lavoro creato. Con forma sicuramente diversa il cartaceo lo puoi leggere, rileggere provare alcune emozioni ma con la stessa potenza comunicativa. 7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore? Era da molto tempo che volevo coinvolgere la gente raccontando con le mie esperienze dirette quanto può essere importante il dono del fare. Osservare la gioia di chi riceve è una gioia per l'anima anche solo un sorriso. Così incominciai a scrivere. 8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo? Molto semplice le mie emozioni, i miei occhi sono serviti a far vedere alcune realtà, la mia voce è la voce dei bambini, di alcuni scenari, un grido che a volte viene taciuto. Ma l'indifferenza rende complice, rende aridi. Tutto questo non può essere silenziato. 9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro? Un'emozione molto forte, un sogno che si realizza, ma soprattutto il fine quello di poter dare un aiuto concreto ai bambini con la vendita, degli eventi, proprio in modo operativo ai bambini che sono in difficoltà. Questo è il mio obiettivo. 10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro? Mia madre. 11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro? Credo che sia molto interessante, può trasmettere attraverso il suono l'emozione di un racconto.