1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Alla mia età le emozioni sono gocce di memoria di rara dolcezza. Scrivere un libro è tuffarsi in un mare di sentimenti e nuotare insieme ai personaggi che descrivi. È un po' come vivere le loro vite, piangere e ridere con loro. Per me scrivere è un esercizio spirituale, che trasmette serenità all'animo.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Telio era il mio soprannome da bambino ed è il nome che ho voluto dare al personaggio principale. Ci sono tante altre perle della mia vita in "Cambio d'Identità". Aldo era il nome di mio padre, e Jolisse è un acronimo delle mie due figlie, Giorgia ed Isabella. Ci sono anche altri punti saldi che si susseguono nel racconto. Le barche, che sono il fil rouge degli ultimi quindici anni della mia vita lavorativa, e la tecnologia, con la quale conviviamo tutti e che non può prescindere dalla nostra realtà quotidiana.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere quest'opera è stato un processo semi automatico. Da tempo avevo in testa questa storia e tradurla in un romanzo è stato rapido, quasi di getto. Ma ho anche compreso che dar vita ai personaggi del libro significa anche essere coinvolti con essi ogni minuto della giornata. Significa aggiungere frasi ascoltate per caso, vicende viste in TV, colori e profumi che attraversano la tua quotidianità.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Non è stato semplice, anzi, è stato un passaggio articolato. Sono partito con un altro titolo, per poi, verso la metà del libro, cambiarlo con quello definitivo. Insomma, anche questo semplice elemento diventa un processo.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei con me un libro di Valerio Massimo Manfredi per due ragioni. Primo perché ho trovato la storia raccontata dai suoi romanzi qualcosa di magico, poi perché sta passando un momento molto difficile della sua vita e vorrei virtualmente aiutarlo.
6. Ebook o cartaceo?
Io leggo gli ebook per un fatto di semplicità e perché amo spaziare da un libro ad altri senza difficolta. Inoltre, sottolineo le frasi che mi colpiscono ed utilizzo il traduttore per parole che non conosco, durante la lettura in lingue straniere. Ma il fascino, la gestualità, il profumo della carta, rimarranno sempre qualcosa di inarrivabile per chi ama la lettura.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Io mi definisco "Manager di professione e scrittore per passione". La mia intensa attività lavorativa non consentiva alcuna distrazione e pochissimo spazio per qualsiasi altra cosa che non fosse il lavoro. Il Covid ci ha rinchiuso in casa ed allora ho provato a sfruttare il tempo "liberato" per scrivere. E così è nato "Cambio d'Identità". Ora sto lavorando ad un'altra opera e ho intenzione di farne ancora altre, perché ho scoperto che amo scrivere.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Il "LA" alla fase di sviluppo del mio libro è arrivata quando era in auto ed ascoltavo le notizie alla radio. Il cronista raccontava di una donna cui era stata rubata l'identità ed allora mi è scattata una molla e durante tutto il lungo viaggio ho costruito la storia nella mia testa. La cosa curiosa è che quando sono tornato a casa, ho raccontato a mia moglie di voler scrivere un libro e l'ho "inchiodata" alla sedia ad ascoltare il mio racconto per venti minuti.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È una soddisfazione enorme. Una frase bellissima, che amo utilizzare spesso è la seguente: "Non importa quanti passi fai, né le scarpe che porti, ma le impronte che lasci." Scrivere un libro è lasciare un'impronta, è dare vita ad un progetto, che sopravvivrà al suo stesso autore. La cosa più bella è vedere la bozza, condividere i contenuti e la parte grafica della copertina e prendere in mano il libro, come se fosse un figlio appena nato, sfogliarlo e farlo vedere a tutti.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Una mia cugina. Lo ha letto in un giorno e mi ha mandato i complimenti. Poi, lo hanno fatto anche gli altri cugini, con i quali siamo in contatto mediante un social.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sono convinto che sia una terra da esplorare e che rappresenti un target da raggiungere. Immagino di ascoltare le voci dei personaggi del mio libro e di farmi trasportare fino al centro delle loro emozioni. Mi piace l'idea.