1.Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Pola, in Istria, primogenito di una famiglia borghese benestante costretta dalla crisi dell’anteguerra, nel ’39, a trasferirsi a Milano dove mio padre si affermò come ottimo medico dentista. Ho subito tutti i terribili bombardamenti alleati del ’43, perdendo la casa due volte, ho patito il crudele razionamento, assistito alle angherie dei nazi/fascisti e le cruenti rappresaglie dei partigiani e in me stava prendendo forma la convinzione che l’uomo vuole convivere con la sua ottusa ferocia senza conoscerne i confini. Decisi di diventare scrittore, al terzo anno di liceo, dopo una serie di “dieci” e “dieci e lode” che il mio insegnante di lettere ebbe la bontà di attribuirmi nei temi in classe.