Molto spesso si sente la locuzione “cittadino del mondo”, senza magari che effettivamente si sia girato il globo il lungo e in largo. Nel caso di Fulvio Bassutti non è però così. L’imprenditore friulano racconta le sue avventure in giro per il mondo nell’autobiografia “Pal mont – Mosaici di vita”, edita dalla BookSprint Edizioni e disponibile sia nel classico formato della brossure cartacea che nella veste digitale dell’ebook. Il volume ripercorre, infatti, tutte le tappe lavorative (ma non solo) dell’autore fino al 1990, con delle chicche di assoluto valore che meritano davvero di essere scoperte.
Fulvio Bassutti, nato a Castelnovo del Friuli nel 1952, si è laureato in Architettura nel 1976. Subito dopo l’ottenimento del titolo di studio, ha iniziato la sua esperienza lavorativa da imprenditore a Tel Aviv, sfruttando l’amicizia stretta in ateneo con un ragazzo israeliano. Il suo campo è quello del marmo, dei graniti e dei mosaici, con conoscenze anche nell’ambito dell’edilizia civile e industriale. Sono seguiti poi lavori in Algeria, Congo, Russia, Baghdad, Tanzania, Svizzera e altri paesi, tra cui la Thailandia, in contatto ogni volta con culture, persone e mondi completamente diversi.
Tutta questa esperienza l’ha racchiusa in “Pal mont”, che in friulano identifica proprio il lavoratore fuori “sede”. 128 pagine che raccontano una storia vera, pura, che per la sua originalità diverte, sorprende, fa riflettere. Il volume affronta anche altri aspetti della vita, come l’amore per la propria terra natia, il proprio paese, l’ambizione e la voglia di arrivare, il senso dell’amicizia, la passione per il proprio lavoro.
Una struttura narrativa chiara e lineare, uno stile linguistico ben comprensibile e una storia avvincente rendono il libro molto interessante e di sprono, specie per le nuove generazioni, a osare, a provare, uscendo anche dai propri schemi e dalle proprie idee iniziali, per crearsi un cammino anche diverso, ma di successo. Il messaggio che il cittadino del mondo Fulvio Bassutti vuole far passare è infatti proprio questo: di non aspettare il lavoro giusto, bensì di crearlo, di creare le opportunità affinché la propria intelligenza possa emergere.