Il protagonista delle vicende, che si svolgono in un paesino siciliano di nome Bonaria, è un Maresciallo che proviene dal Piemonte. Parte dal nord con numerosi pregiudizi e idee sulla Sicilia, coglierà l’occasione per confrontarsi e discutere con gli abitanti del paese su numerosi temi molto sentiti come la mafia e il Risorgimento, condannato dai siciliani, perché visto come un’invasione non desiderata.
Ogni tema è affrontato senza dare giudizi, ma semplicemente offrendo i vari punti di vista, lasciando al lettore l’analisi e le considerazioni finali.
Lo Re è molto abile nel variare il registro linguistico a seconda del livello culturale dei parlanti, riuscendo a ottenere una resa veritiera. Molto curate le descrizioni degli ambienti, delle tradizioni siciliane e il carattere dei personaggi. Notevoli le informazioni storiche che fanno del testo un libro in grado di divertire e appassionare, riuscendo nello stesso tempo ad approfondire una pagina importante della nostra storia.
La segnalazione sul mensile “Il Carabiniere” è una conferma importante per l’autore di “Le spine del fico d’india”. Il coraggio di affrontare un episodio scomodo del passato della nostra Nazione, scoprendo le ferite mai chiuse del periodo risorgimentale, ha trovato uno sbocco importante, premiando il suo impegno di intellettuale.