Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Napoli oltre 55 anni fa. A circa vent'anni mi sono trasferito a Viterbo per motivi di lavoro e ancora lavoro e abito a Viterbo con mia moglie e i figli.
Sono cresciuto in una famiglia in cui il titolo di studio più alto era la licenza media. Ma, ciò nonostante, ci è stato permesso di studiare e mi sono diplomato Tecnico elettronico a all'ITIS all'età di 18 anni. Dopo circa 15 anni mi sono inscritto a un corso di studi in scienze religiose e mi sono laureato all'età di 41 anni circa. Il 28 febbraio del 2008 sono stato ordinato Diacono.
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Personalmente credo che i libri stampati abbiano un proprio fascino non paragonabile ai libri in formato digitale. Ma ritengo anche che in qualsiasi modo un libro venga proposto, in formato cartaceo o elettronico, non manchi di donare delle splendide sensazioni. Ho letto molti libri cartacei e meno in ebook ma questo è solo per casualità.
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
L'idea di scrivere un romanzo è nata all'età di 20 anni. Oltre 35 anni fa ho iniziato il mio primo manoscritto e ancora oggi non è terminato. Nel frattempo, ho scritto due libretti su Lourdes, due opuscoli sulla via Francigena e il primo libro su Santiago di Compostela... e questo è il secondo. Quindi è una scelta lenta e ponderata.
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
La motivazione che mi ha spinto a scrivere questo secondo libro è stata l'idea di dimostrare che chiunque voglia intraprendere uno dei tanti Cammini che portano verso Santiago di Compostale, può iniziarlo e portarlo a termine, non senza difficoltà. Inoltre, molti cammini sono nati per fede o cause devozionali o per voti causae, ma possono essere intrapresi anche da chi non è fortemente religioso.
Infatti, il mio compagno di viaggio si definisce “Credente ma non praticante”, ma questo non ci impedito di parlare della religione e della fede.
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Io sono un credente e ho visto in questo pellegrinaggio verso il nord del Portogallo e poi a Santiago di Compostela in Spagna, non solo un cammino nel tempo e nello spazio ma anche nello spirito. Il pellegrinaggio mi ha dato l'occasione di parlare del Vangelo in particolare del terzo Vangelo quello scritto da San Luca e con questo ho voluto mostrare il lato spirituale del cammino.
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ne ho preso coscienza pian piano nel corso della vita.
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
L'arrivo alla Cattedrale e la visita alla tomba dell’apostolo Giacomo. Questi momenti riscattato centinaia di chilometri percorsi sotto il sole, la pioggia, di sofferenza per i piedi gonfi, le privazioni e la rinuncia, se pur per un breve tempo, ai legami e affetti familiari e le comodità di una vita ordinaria.
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Non ho mai pensato di non completare il manoscritto. A volte è capitato di doverlo interrompere per cause di forza maggiore ma ho ripreso la scrittura alla prima occasione utile fino alla conclusione.
Il suo autore del passato preferito?
Non ho un autore preferito, leggo un po' tutti e tutti i generei. Se proprio bisogna scegliere tra quelli contemporanei ho letto Ludlum, Ken Follet, Harris, Josè Saramago.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Molto interessante, soprattutto per coloro che hanno difficoltà sia a leggere il cartaceo sia con ebook.