Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Nato a Sestri Levante (Genova) cresciuto a Genova fino a 23 anni; esperienze come attore e regista, fonda il CUT Centro Universitario Genovese;
chiamato a fare quattro mesi periodo sperimentale di tv, il 3 gennaio 1954 dirigo la trasmissione inaugurale tv; da allora dirigo più di 2000 trasmissioni tv, centinaia di spettacoli teatrali, 500 caroselli, 300 cinebox.
Scrittore: forse dentro di me l'ho sempre desiderato. Nel 1990 ho scritto mio primo libro, TuttoGovi; poi dagli anni 2005 ho scritto17 libri, 13 editi, due in via di edizione, uno in attesa di risposta da editore, uno appena finito di scrivere. Romanzi, racconti, saggi......
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Sono in pensione, quindi tutta la giornata sono al computer, spesso per scrivere
Il suo autore contemporaneo preferito?
Leggo spesso libri di contemporanei, direi che non ne ho uno preferito.
Perché è nata la sua opera?
Come gli altri libri, per curiosità. Ho lavorato spesso con il teatro musicale, opere, riviste, operette, balletti, musicals. Dal "Don Chisciotte" dell'Abate Martini a "I due timidi" di Nino Rota, moltissime riviste tv con Tognazzi e Vianello (Un, due, tre) "L' amico del giaguaro" con Bramieri, Pisu, Del Frate, Corrado; "La via del successo" con Chiari; Canzonissima '62 con Fo-Rame; molte riviste in teatro, con Walter Chiari ("Io e la Margherita"); 40 operette tv, 50 operette in teatro (Festival di Trieste, Torino, Roma, Cagliari, Napoli, Palermo; balletti con Carla Fracci (La strada- Lo schiaccianoci-Scarpette rosa); "7 peccati capitali" di Brecht-Weill con Milva, "Ballad Brothers" di Willy Russel; "Ailoviu", Lisistrata (di Garinei e Giovanni, in tv). È nata per la mia frequentazione del genere.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ovviamente molto; sia nella giovinezza genovese che nelle esperienze televisive milanesi.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
È un modo per raccontare la realtà, sempre, anche nei saggi.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molto, sempre. Anche i testi che sembrano lontani dal mio essere, in realtà hanno sempre qualcosa di autobiografico, di vissuto.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
In particolare del testo sul teatro musicale, no. Avevo tutto dentro di me, chiaro e preciso.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ai miei nipoti, Alessandro, musicista; Alberto, attore; Enrico, architetto.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Probabilmente sì, purtroppo. Amo il cartaceo; debbo sentire il libro, pagine, copertina, nelle mie mani, accarezzarlo.... È un vecchio vizio, o una antica virtù....
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro non è nuovo; è da tempo utilizzato. Io stesso ne ho letto alcuni; mio nipote Alberto, attore, li incide normalmente.