Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono in pensione dopo aver svolto la mia professione come Infermiera Professionale Coordinatrice presso i reparti di area critica. Sin da ragazza ho sempre coltivato l'amore per la scrittura e la pittura con notevoli successi.
Sono vedova e vivo da sola in campagna in mezzo al verde e al silenzio. Vivo a Capo di Ponte (BS) circondata dalle cime dell'Adamello. Ho sempre conservato un diario e quando ho scritto le mie poesie ho deciso di divulgarle stampandone 500 coppie. Così ho deciso di condividere i miei racconti e romanzi con il pubblico attraverso presentazioni in zona. Ho affrontato l'esperienza con il cancro al seno, con forza e determinazione l'ho accettato e superato. Sono molto legata ai ricordi dei miei cari che mi hanno abbandonata in quanto sono a miglior vita. Ho deciso di diventare scrittrice per colmare il mio desiderio di farmi conoscere e apprezzare. In primis dalle persone a me vicine ed altri. Parte del mio desiderio è nato per incentivare la mia autostima e elogiare, senza vanità, i miei talenti, regalati dal buon Dio.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Tutto dipende dallo stato d'animo, e dall'ispirazione, essendo sola non ho un orario particolare, ma le idee mi vengono di giorno, poi le scrivo su un quaderno, e la sera mi dedico alla stesura, talvolta anche di notte.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho in particolare nessun Autore solitamente leggo libri di storia locale, romanzi, ultimamente sto leggendo i libri di Joel Dicker.
Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata da un profondo sentimento, sentendomi " frullare " in testa e nell'animo il desiderio di scrivere ciò che in profondo del mio cuore mi suggeriva. Non nascondo il desiderio di farmi conoscere non più come Infermiera ma come un artista. Avendo da anni coltivato questi miei desideri.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Poche influenze letterarie anche se ho seguito un percorso formativo notevole grazie alla mia professione, Infermiera, tutto è nato dai miei sentimenti. Il contesto vitale che mi ha sempre spronato a scrivere è la mia casa, luogo di silenzio e pace.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere per me è dare vita ai miei sentimenti, mi ritengo una persona romantica tutto è il risultato della mia innata fantasia. Non è una fuga alla realtà, anzi ritengo i miei scritti costruttivi in quanto prevale il valore dell'amore.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Sempre prevale il valore della vita, fatta di dolore e gioia. Raccontando ciò che scrivo in alcuni racconti emergono parte del mio carattere, sensibile e amante della natura.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Solitamente faccio leggere il mio elaborato ad un correttore di bozza, un grande scrittore locale di storia, che per mia fortuna non modifica nulla tranne qualche punteggiatura. Quando mi dà l'ok sono soddisfatta e procedo con entusiasmo. Solitamente decido da sola seguendo a volte l'impulso e mi presto alla pubblicazione.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ho un nipote che ogni volta mi incoraggia a procedere, è lui che legge il mio racconto per primo, e sempre lo ritiene degno, allora lo passo al correttore di bozza. Ma per la maggiore sono io il giudice del racconto.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Purtroppo si, anche se non condivido, amo il testo integro. Mi dà più gioia.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sono a precisare che la lettura cartacea dia più soddisfazione.