Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Rovigo perché a Frassinelle Polesine dove vivevano i miei genitori non c'era l'ostetrica.
Dopo sei mesi il Po ha deciso di allagare il paese, così i miei genitori sono emigrati, prima a Bolzano e dopo la prima elementare a Garbagnate Milanese, un paesino della parte nord della città. Ho frequentato l'università e ho scelto il lavoro di medico di famiglia. Ora sono pensionato. In pensione occupavo il pomeriggio vedendo le serie tv, non tutte solo quelle che mi piacevano. Merlin l'ho rivista venti volte, alla fine chiudevo il volume: sapevo le battute a memoria.
Le altre serie tv non mi piacevano o erano troppo violente o troppo impregnate di sesso, così mi sono detto 'voglio scrivere io le mie storie'. Nei miei due libri pubblicati-Robsan e l'anello a cinque punte e Alex e il quadro segreto, il lettore non avrà imbarazzi nella lettura.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Dedico un’ora al giorno alla scrittura, la sera dopo la cena. Ora sono impegnato nella scrittura di un romanzo ambientato nel medioevo con un taglio teosofico. nei mesi scorsi ho scritto Alex e il quadro segreto che è oggetto di questa presentazione. Per scrivere un romanzo anche se prevalentemente di fantasia occorre documentarsi. Questo romanzo è di piacevole lettura, almeno così hanno detto tutti quelli a cui l'ho fatto leggere. Credo che il lettore non ne rimarrà deluso.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Nessuno in particolare, ho una certa età, è difficile trovare una lettura che riesca a stupirmi. Preferisco gli articoli scientifici dove ammiro lo sforzo degli uomini e delle donne a far crescere il genere umano, un mattoncino alla volta. Tutti dovrebbero contribuire alla scienza. La gente violenta e la guerra dovrebbero essere bandite dal mondo. Per dimenticare queste brutture, nel tempo libero leggo e mi rilasso con un autore ancora sconosciuto: Roberto Sandali.
I miei autori preferiti del passato sono stati Isaac Asimov per la componente biochimica dei suoi racconti. Agatha Christie, Lady Mallowan, per la sua scrittura essenziale, senza fronzoli per allungare le pagine.
Perché è nata la sua opera?
Da ragazzo facevo parte di una compagnia teatrale amatoriale, alcune volte scrivevo la parte per alcuni personaggi. Personaggi strani e divertenti che dicono le cose giuste mi hanno sempre affascinato. Avevo cominciato a scrivere la trama di Alex e il quadro segreto negli anni duemila, in pensione l'ho ripresa e devo dire che mi sono molto divertito a raccontare le bizzarre vicissitudini di questi tre strambi e divertenti personaggi. Ora il racconto è già uscito dalla mia mente perché sono immerso nel nuovo romanzo dove i personaggi sono due strani Frati.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il posto dove vivi e le relazioni umane condizionano ogni essere umano, di questo ne sono convinto. Nei miei romanzi mi distacco dalla realtà solo quando è necessario per la trama del racconto, ma posti luoghi e comportamenti fanno parte del mio vissuto e sono raccontati sempre in modo positivo. Il lettore deve avere piacere a leggere un mio romanzo. Questa è la mia filosofia ed è il motivo per cui scrivo.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Non so rispondere scientificamente a questa domanda, scrivo i romanzi in cui la violenza è esclusa e questo, forse, è una evasione dalla realtà, ma io dico di no. Ho l'esperienza giusta per scrivere la mia realtà. Di fronte ai problemi i miei personaggi scelgono quello che avrei scelto io, se realmente mi fossi trovato nelle loro situazioni, dunque non c'è soluzione alla domanda?
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Le trame dei miei due romanzi sono di fantasia, cioè situazioni che non ho vissuto, ma in Robsan e l'anello a cinque punte parlo dell'Oltrepò Pavese, posto che conosco benissimo. Nel secondo romanzo Alex e il quadro segreto, parlo di Milano e del Polesine, posti dove vivo e dove ho vissuto. Inoltre le relazioni interpersonali tra i personaggi hanno molto del mio vissuto.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Qualcuno no, ma situazioni sì. L'esperienza teatrale mi ha fatto innamorare di personaggi bizzarri che, nonostante la loro pazzia, mai e poi mai farebbero una scelta sbagliata. Poi i luoghi, come si fa a non parlare di Venezia, dei viaggi sui treni di una volta e come non si può amare le colline dell'Oltrepò Pavese o i paesaggi contadini del Polesine.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ad un parente di cui taccio il nome. La sua recensione è stata negativa, come avrete capito. Ma a me piaceva, era un romanzo con una trama avvincente e i personaggi erano tutti fuori dal comune, così mi sono detto ' provo a mandare il manoscritto a qualche casa editrice', volevo solo sapere se il romanzo fosse pubblicabile. Dopo qualche tempo ho ricevuto le loro recensioni e devo dire che erano tutte positive. Così ho preso il manoscritto e sono andato da mia moglie e le ho detto:" Scusa Elena, siamo sicuri di aver mandato in lettura il manoscritto giusto?"
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo di sì. A me non piace, preferisco il cartaceo. Credo però che sia il futuro del libro.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sicuramente comodo, mi ricorda mia nonna che prima di dormire mi raccontava una fiaba che non finiva mai se non con il sopraggiungere del sonno.