Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Sono nata in un piccolo paese del Piemonte, dove ho trascorso i primi 17 anni della mia vita. Mi sono trasferita a Torino per la mia sete di libertà e di studio, incurante di ogni difficoltà.
Sono stata fin da piccolissima una lettrice accanita. Nelle elementari il maestro mi citava come esempio e i miei temi venivano letti in classe. Nelle medie ho avuto la fortuna di incontrare un professore "illuminato" che mi spinse ad esercitare la fantasia. Lui divenne nel tempo traduttore di Borges per l'Italia. Per me scrivere, tenere diari, cimentarmi in qualsiasi forma di componimento era aria, evasione. Leggere una delle cose più piacevoli. A 12 anni leggevo Tolstoj capendoci poco ma lo potevo avere a zero lire dalle biblioteche itineranti, dove a volte cercavo di non riconsegnare i libri in prestito. Avevo bisogno del profumo della carta. Non c'era molta cultura nella mia famiglia. Intelligenza si, ma non cultura.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Quando ne sento la necessità. Ci sono periodi in cui non scrivo ma costruisco nella mente ciò che al momento buono butterò sulle pagine, tendenzialmente a enna, in una primissima stesura. Mi
Il suo autore contemporaneo preferito?
Amo molti autori. Prima Hesse e i grandi scrittori tedeschi e nord europei, poi Kafka e poi la scoperta della letteratura sudamericana da Borges alla Allende, Mistretta e tanti altri. Attualmente sto rileggendo Nudi e i di Alan Bennet autore teatrale inglese.
Perché è nata la sua opera?
Perché la vita mi ha fatto incontrare uomini non propriamente piacevoli. Perché ho sentito storie di donne. Perché mi sono occupata come regista di spettacoli sul femminicidio. Perché ci sono tante forme di violenza e di mancanza di rispetto che si perpetuano sulle donne.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Tanto. Anche se perlopiù parlo di contesti urbani, la mia vita è fortemente intrisa di natura, di sentimenti autentici, di animali, di campagna, di boschi in cui ho sempre camminato da sola. Di lì nasce il colore della mia scrittura.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Direi un modo poetico di raccontare la realtà.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Un po' di me, un po' di invenzione, un po' di vita di altre persone che mi sono state raccontate
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
No. Per me scrivere è un processo molto intimo. A tratti il dolore o la gioia ti obbliga in un percorso descrittivo, ma nessuno può entrare nel mio mondo, se non il lettore
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alla persona che mi ha scritto la prefazione, Francesca, una delle poche persone che possono entrare con garbo nei miei più intimi pensieri s
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Io sostengo il cartaceo, anche se capisco che l'eBook è da considerarsi comodo. Io non leggo ebook.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Mi piace, mi interessa. Mi occupo di doppiaggio come preparatrice vocale. Mi ricordano gli sceneggiati radiofonici di un tempo.