Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Sono una mamma e un’insegnante di sostegno. Gli studi di pedagogia, psicologia e filologia mi hanno dato l’opportunità e l’onore di entrare in stretta relazione con il genere umano in ambito personale, scolastico, letterario e sociale.
La realtà in cui vivo, una città in provincia di Varese, favorisce l’apprendimento di diverse realtà da osservare e da cui trarre spunti.
L’idea, nata un po’ per caso, nasce dal desiderio di esprimere e raccontare spaccati di vita quotidiana che, presa dai ritmi sempre frenetici, non è sempre possibile condividere. La scrittura rappresenta l’accesso al tempo interiore di sé stessi e la possibilità di donare il tempo ai propri pensieri e sentimenti.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Solitamente al mattino presto nel silenzio della casa o la sera quando ciò che ho provato e pensato durante la giornata prende forma nei pensieri.
Il suo autore contemporaneo preferito?
In realtà sono diversi, sicuramente mi piace molto Luigi Pirandello per l’attenzione che ha dato al concetto del doppio e delle maschere.
Perché è nata la sua opera?
Diversi fattori ne hanno determinato la nascita, tra questi dei sogni che ho ritenuto significativi e i pensieri provati sul ritorno all’essenziale.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Occupandomi di bambini, adolescenti e famiglie mi sono accorta quanto l’essere umano oggi sia tempestato di falsi ideali e di oggetti materiali. Manca fortemente la consapevolezza dei valori, la voglia di entrare nuovamente in relazione con l’altro e quell’umanità che ha sempre caratterizzato le persone. Oggi appare da una parte tutto bello e perfetto, dall’altra esistono realtà devastanti.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambe le cose perché la scrittura consente l’accesso alla realtà interna di ognuno di noi e sviluppa attenzione e pensiero. La scrittura però è un valido e ottimo canale per comunicare ciò che si trae dall’esperienza quotidiana.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Considero questo libro una parte di me, non tanto per la corrispondenza dei fatti avvenuti realmente, quanto per quella parte che ha ricostituito le metafore rappresentate.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Fondamentale è stata l’osservazione spontanea e a tratti inconsapevole delle persone e delle realtà che queste vivono.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia figlia
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non sono sicura, indubbiamente può essere un canale comodo e utile per limitare lo spazio, per l’attenzione all’ambiente e per una diminuzione dei costi per chi legge molto. Personalmente però resto fedele al libro cartaceo che possiede una magia al pari di un prezioso tesoro.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che possa essere utile per quelle persone che si trovano ad avere difficoltà nella lettura. Ritenendo la lettura un momento intimo con sé stessi credo sia comunque importante per conoscere storie, persone e fatti.
Non la ritengo però la migliore perché la modalità classica resta invece quella che, a livello cerebrale, fornisce maggiore stimolazione.