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16 Dic
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Intervista all'autore - Giuseppe Toscano

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Riempire un foglio di carta con la mia scrittura è trasferire agli altri ciò che io posseggo nella mia mente e nel mio cuore. Ciò che scrivo è anche un messaggio a chi legge di rovistare nel suo intimo sentimenti ed emozioni nascoste per poterle vivere. Scrivere, per me, è la conclusione di ragionamenti e pensieri vissuti e la scrittura è l'opportunità che offro agli altri per poterli rivivere. Scrivere è realizzare il sogno di affidare a qualcuno un po' di se stesso.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Il libro "Il sapore del pane. Storia dimenticata delle lotte contadine del Sud" è la storia mai raccontata della mia gente. Nella ricerca delle fonti e dei personaggi che vivono in questo libro ho rivissuto la mia vita.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Scrivere questo libro è stata una risposta all'oblio ed all'indifferenza del nostro tempo e delle giovani generazioni nei confronti di tanta povera gente che ha lottato e sofferto per avere per sé un pezzo di terra da coltivare.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

La scelta del titolo è del tutto naturale. La terra produce il grano che viene trasformato in pane ed il sapore del pane ricorda il sudore dei poveri contadini che l'hanno curato e raccolto.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

In un' isola deserta porterei con me il libro di Carlo Collodi "Pinocchio" perché è lo specchio della nostra vita e dell'umanità intera.



6. Ebook o cartaceo?

Personalmente piace ancora l'odore della carta stampata. Il futuro del libro è l'Ebook.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

La mia decisione di scrivere questa storia e le altre è che se si ha nella propria mente e nel proprio cuore qualcosa di interessante per gli altri, bisogna parteciparla. Personalmente ho sentito tale necessità.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

L'idea nasce da due interviste fatte nel lontano 1985 a due personaggi, Giovanni Canzano e Michele Manica, che organizzarono nel 1949 l'occupazione delle terre incolte del territorio del Comune di Carinola - Caserta. Un aneddoto è quello della bandiera rossa che guidò il corteo degli occupanti e tale bandiera, pur dopo tante ricerche non era stata trovata. Durante la presentazione del libro al pubblico, una persona sentendo parlare del non ritrovamento della bandiera, si è alzata nella platea e con un grido ha detto: "la bandiera ce l'ho io a casa". Finalmente dopo 65 anni la bandiera è stata ritrovata.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

Constatare che ciò che si pensa e si vive si trasforma in un mezzo che tutti possono leggere e vivere è come veder nascere un figlio tanto atteso in una famiglia.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

La prima persona che ha letto il libro è quella che ha poi voluto scrivere una breve introduzione allo stesso libro. Questa introduzione pur breve manifesta un'intensità emotiva di partecipazione a tutta la trama del libro.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

E' il futuro. Ma credo ancora nell'odore della carta stampata.  

 

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Martedì, 16 Dicembre 2014 | di @BookSprint Edizioni

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