2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Direi di leggere comunque e un po’ di tutto. All’adolescente, ancora nella fase di maturazione del giudizio, di leggere volentieri ciò che gli viene consigliato dagli insegnanti, perché tutti i libri, anche quelli scolastici, perfino i più classici, lo aiuteranno a crescere. Con la lettura guidata riuscirà ad esaminare qualsiasi tipo di scritto a proprio vantaggio, con effetti positivi. E se scopre un libro da solo, ricerchi poi una condivisione e un dibattito.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
È la perdita del contatto fisico con la carta. La conquista dell’oggetto-libro appariva contemporanea all’appropriarsi del contenuto, quasi come un’affermazione di comproprietà con l’autore. Certo la lettura e-book sempre disponibile, economicamente a portata di tutti, può essere in ogni caso un incentivo a leggere.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Probabilmente scrivere è stata per me una necessità “in potenza” fin dall’inizio: si coglieva nel modo in cui guardavo alla realtà, l’esprimevo nei racconti trasmessi ai figli, si intuiva nella ricerca di comunicare ai giovani che frequentavano le mie aule considerazioni al di là dell’argomento di lezione.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
La scrittura mi fa sentire viva e manifestare ancora una volta la ribellione che è stata mia nella giovinezza, tenuta a freno nell’età adulta, riversata alfine sulla carta.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Mi sembra di possedere l’arma più potente, da impiegare per rispondere ai dubbi e alle ansie, da trasferire a chiunque voglia ascoltare per indicargli una chiave diversa di partecipazione ai tumulti che la quotidianità rimanda.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
È stato per me un sogno rinviato, espresso appena le incombenze del lavoro di mamma, di insegnante, di donna di casa l’hanno permesso.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
I minuti, le mezz’ore, rubati per annotare pensieri sui foglietti che riuscivo a racimolare durante le ore di spacco dalle lezioni, nella sala-professori; mille paginette raccolte e riordinate faticosamente, che hanno formato il tessuto su cui elaborare i due libri da me scritti.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Ho appuntato con così tanto gusto su quei “pizzini” le cose che si affollavano in mente, che non le avrei mai abbandonate nella fase di recupero e completamento.
10. Il suo autore del passato preferito?
Nominerei forse centinaia di autori magnifici, ma sento congeniale Italo Svevo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È un modo differente di essere partecipe che può risultare utile se non si elimina del tutto la lettura.