“L’assenza della luce”, scritto da Fabrizio Leonetti per BookSprint Edizioni(168 pagine anche in versione e-book), è una avventura che lascia col fiato sospeso e tiene incollati dalla prima all’ultima pagina. Si tratta di un romanzo dalle chiare venature horror nel quale le paure e i traumi più profondi dei protagonisti si confondono con le oscure presenze che si manifestano nella masseria.
Tutto comincia un venerdì sera, all’inizio dell’estate del ’96. Un gruppo di amici si ritrova in questa masseria nei dintorni di Monopoli ed attende l’arrivo di Fabio, il proprietario. Il clima è spensierato. Poi, appunto, la nebbia si allunga sui loro destini. Quando Fabio giunge sul posto, dei suoi amici non v’è traccia. Pensa ad uno scherzo e invece la nebbia sinistra inghiotte anche lui. Un anno dopo altri ragazzi si affacciano al cancello di quella masseria ormai abbandonata e messa in vendita. Ma è davvero disabitata come sembra o è l’inizio di un nuovo incubo?
In questa bella prova di grande ritmo narrativo Fabrizio Leonetti mette a nudo paure ancestrali con le quali i protagonisti si trovano costretti a fare i conti. È un guardare negli spazi più profondi di sè, in quegli anfratti oscuri dell’esistenza nei quali si ha paura di affacciarsi per scoprire, infine, come anche il buio della notte ha mille occhi che guardano.
Fabrizio Leonetti lavora in banca, ma le sue grandi passioni sono sempre stati la letteratura, soprattutto quella angloamericana, e il cinema. «Per leggere tutti i libri che mi interessavano – confessa – ho abbandonato l’università». Fabrizio non ha però mai smesso di studiare: ha frequentato la “Scuola di espressione e interpretazione scenica” diretta da Orazio Costa Giovangigli, a Bari, uno stage di regia recitazione con Nikita Mikhalkov e un altro stage sulla scrittura cinematografica, con Suso Cecchi d’Amico. Per dieci anni ha condotto un programma di cinema in una radio privata barese.