Come uno scambio epistolare di cui si cela l’interlocutore, o come un diario custode dell’intimità dei segreti presenti e passati, “Rose azzurre nel deserto” è soprattutto uno scavo interiore. Rosangela esplora in sé stessa il meccanismo che tutto muove: l’Amore. Conferitore di purezza, alla stregua di una pioggia sottile, il sentimento d’amore di cui l’autrice argomenta, è pura essenza. Declinato in stati d’animo in cui ciascuno assume la propria definizione e palpitante nel cuore di ognuno, esso alberga anche laddove ci sembra impossibile. È in nome dell’amore vero, di quello che si tinge d’azzurro e trascende ogni forma di semplice godimento, che la nostra vita coglie il senso dell’esistenza. Mediante un lavoro di autocoscienza e di consapevolezza di sé, Rosangela Basile Clerici individua l’unico percorso possibile per il superamento dei conflitti relazionali, ossia la rimozione di quegli elementi che compongono la parte più superficiale della facoltà emotiva. La profonda conoscenza delle potenzialità sentimentali genera la forza di un amore incondizionatamente disinteressato, espresso anche nell’equilibrata armonia con gli elementi della natura: i colori, i profumi, il tempo. Palesemente sublimato fino alla esplicitazione della sua sacralità, l’amore si copre di sola tenerezza.
La natura sensibile di Rosangela Basile Clerici, alimentata dal quotidiano rapporto con la spontanea genuinità delle menti fanciulle dei suoi allievi, si esprime già da tempo in composizioni letterarie. Autrice di precedenti pubblicazioni, è in uno stile svincolato da ogni artificio metrico e nel buon uso di un registro linguistico di livello medio che riesce a disegnare eloquenti – quanto suggestive – metafore. Stimolato alla lettura dal ritmo brioso delle poesie, del libro si apprezza inoltre il frequente riferimento alla mitologia classica.