Il testo, indirizzato ad un pubblico di giovanissimi, racconta le avventure di John Gold. «John Gold era un giovane di bella presenza, svelto di mano e di cervello. Non aveva mai conosciuto i suoi genitori ed era cresciuto per i primi anni della sua vita nell’orfanotrofio di Lambeth e poi nei vicoli di Londra pieni di gente e di occasioni.» Il pirata, protagonista della storia, vive numerose avventure che lo indurranno alla scoperta delle sue reali e nobili origini, alla conoscenza casuale di un fratello e una sorella. La semplicità della trama, che si conclude col classico lieto fine, è frutto delle riflessioni dell’autore il cui desiderio è quello di comunicare ai giovanissimi lettori l’importanza dell’esplorazione. La buona struttura sintattica e lessicale del testo agevolano lo spirito d’avventura che scaturisce dalla lettura del libro. «Spesso i forzieri erano trasportati su qualche isola sperduta nell’immensità dell’oceano e sotterrati per essere recuperati, quando i comandanti che avevano 10 fatto fortuna si fossero ritirati dalle loro redditizie attività criminali.» Il gusto dell’avventura, prodotta dall’avvicendarsi dei fatti, si insaporisce per la presenza di mostri marini, pirati, tesori nascosti e mappe da decifrare. Gianfranco Gala con questo piccolo e bel libro dà le coordinate per abbandonarsi al viaggio nel regno della fantasia, parallelo alla realtà. L’insegnamento che ne se ricava dalla letture del romanzo consiste nel conoscere il gusto dell’avventura ed il piacere di scoprire posti ricchi di meraviglia. Lo stesso entusiasmo che muove i personaggi della storia deve essere fatto proprio, secondo l’idea di Gianfranco Gala, da ciascun ragazzo, affinché la curiosità di trasformi in interesse e voglia di fare. I luoghi incantevoli, citati nel romanzo e in cui si celano preziosissimi tesori, sono dominati da una natura sorprendentemente incontaminata.