Maddalena Pomice, personaggio principale delle 298 pagine del libro, è tormentata già dalla prima infanzia da orribili visioni oniriche.
«[...] ma la lucina verdina della notte faceva una luce troppo fioca, quasi sinistra agli occhi spaventati di Maddalena. Accese la luce. Era quel sogno a turbarla: il mostro con gli occhi rossi che le faceva del male e la rinchiudeva dentro quella grotta profonda e buia. Lo stesso incubo che faceva da quando aveva un anno d’età.»
La solarità di Maddalena cela un passato travagliato di bambina poco amata dalle figure genitoriali; un passato arido d’affetto che le costerà qualche difficoltà nel relazionarsi agli altri.
Il ricco numero di personaggi, attraverso l'intrico di vicende storico-familiari e il ricorso alla tecnica del flashback, accresce la consistenza della storia della protagonista; Maddalena racconta, nell'intreccio della narrazione, i sentimenti contrastanti e contraddittori che l’hanno animata nel corso di tutta l'esistenza: l’amore non corrisposto verso la madre, tanto forte da degenerare in odio, il rapporto altrettanto aspro e sospettoso con altri componenti della sua famiglia e gli abitanti di Algosa.
Alle azioni degli attori principali del romanzo si accompagnano i giudizi, e i commenti, dei personaggi secondari che conferiscono al romanzo una connotazione corale.
L'affascinante cornice paesaggistica e la curiosità che anima il lettore fino all'ultima pagina del romanzo rivelano l’abile maestria della giovane autrice.
Con competente sapienza, frutto di impegno e costanza, Marilena Mascari tesse l’enigmatica e coinvolgente storia della protagonista; annoda e scioglie gli intriganti misteri che si sviluppano, tra eventi soprannaturali e pettegolezzi, nella bellissima isola di Algosa.