Don Michele è il boss del paese, ma la sua generosità lo porta ad essere amato da tutti. perfino dal giovane Tanino che, se in un primo momento gli si oppone, comprende ben presto che l’uomo è di animo buono diventando così uno dei suoi ragazzi. Ma quando giunge in paese Giuseppe, l’adorato nipote di Don Michele, porta con sé un’idea che potrebbe cambiare per sempre in meglio l’Italia, ma ad una sola condizione: una coalizione di tutte le mafie per far cadere il governo. Ma tutto questo sarà mai davvero possibile?
Trama davvero originale, che cattura fin da subito soprattutto per le riflessioni fuori dalle righe, spesso contrarie all’opinione diffusa ma supportare da ragionamenti ben precisi. Una riflessione spontanea riguardo l’attuale condizione dell’Italia soffermandosi sulle colpe di coloro che giurano fedeltà allo Stato e poi disattendono i propri doveri piuttosto che sulle scelte di vita dei mafiosi, che non giurano fedeltà agli Italiani.
Giuseppe Stagnitto nasce a Riesi (CL) il 28/7/1962, dove attualmente risiede. Nel 2006, dopo una strana vicenda successagli a Venezia, decide di dedicarsi alla scrittura tanto che nel giro di sette anni scrive ben 7 romanzi di vario genere, pur non avendo mai letto un libro in vita sua. Molto credente, scrive perché spinto da una forza dentro di lui che ritiene essere un vero e proprio dono di Dio. Nel 2014, sempre con la BookSprint Edizioni pubblica un’altra opera intitolata “Mandiamo a casa i ladroni”.