La passione per le moto, in particolare quelle d’epoca, con le cromature lucide e il motore ruggente, è il filo rosso che spinge la narrazione, dalle accelerazioni alle soste meditative.
Ma perché “Storie e geografie”?
«Ha una valenza plurima», spiega l’autore. «L’avventura australiana rappresenta l’aspetto geografico del volume. Ma c’è anche un’altra motivazione. Il libro ha un’impronta ironica e autoironica. Di solito si dice “Ho avuto una storia con una persona” per indicare una relazione amorosa. Io rispondo che “A me, invece, piace avere delle geografie”, perché quest’espressione rende meglio il viaggio, anche immaginario, che un’avventura sentimentale comporta».
Un testo brillante, una collezione di racconti che parte dal cuore dell’Italia per arrivare dall’altra parte del Mondo.
Raffaele Mastrocola è un uomo molto legato alla sua terra, a quell’Abruzzo aspro e selvaggio, ma anche dolce e rigoglioso, che ritroviamo tra le sue pagine. Nel testo non mancano espressioni dialettali che arricchiscono la narrazione, le danno un valore aggiunto, e pongono “Storie e geografie di un veterinario di campagna” oltre il solito modo di scrivere.
Ma, all’estremo opposto, la narrazione si sposta verso l’avventura nella «Terra del Sogno» – per usare una felice espressione dell’autore –, l’Australia.
«L’ho vissuta da solo, non ho portato mia moglie con me. Era un’avventura che andava vissuta da motociclista: un lungo rally in una terra sconosciuta e lontana».
Non ci resta che sfogliare le pagine, montare in sella, e dare gas per seguire il dottore.
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