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05 Nov
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Intervista all'autore - Daniele Burattini -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vengo da un paese di mare. da Ortona, in Abruzzo. Dopo gli studi superiori mi sono laureato in Biologia.
Ho insegnato per quarantatré anni, più di trenta nei licei. Fo avuto una vita sentimentale ingarbugliata. Da questo "garbuglio" nasce l'idea di scrivere un romanzo, che contenesse parte della realtà da me vissuta. Circa sei anni fa, in un mattino di ottobre, mi viene l'idea e la determinazione di scrivere. Con molte esitazioni, ripensamenti l'idea si è concretizzata nella "Storia di C".
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Al mattino perché nella fase di addormentamento vengono le idee migliori. Come in film nella mia mente si originano scene delle mie storie.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Camilleri e Odifreddi
 
Perché è nata la sua opera?
Per raccontare una storia in cui i personaggi soni reali, anche C lo è. Ma per fortuna non è morta. Ha abbandonato il teatro.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Decisamente molto, il sessantotto, le storie di vite conosciute, amori belli e meno belli. Un ambiente universitario molto coinvolgente e originale. Ambiente lavorativo decisamente impegnativo. Il dialogo con generazioni di giovani.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Spesso è un modo di raccontare la realtà, questo non esclude le storie di fantasie, spesso reinventando personaggi o luoghi comuni.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molto, più di quello che appare, i personaggi chiave sono tutte reali. Reinterpretate, ma non per questo private della loro originalità
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
La mia storia con C
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ad una mia cara amica, critica severissima. Una mia ex alunna, laureata in lingua e letteratura italiana si era letteralmente innamorata della figura di C.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Temo di sì, io continuo a preferire il cartaceo.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Può essere cosa buona, spesso una voce sapiente, adatta al romanzo, lo arricchisce di note e sfumature altrimenti non ottenibili

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