Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Sono Ermelinda Lavarra, ho 19 anni e abito in un paese in provincia di Forlì - Cesena.
È sempre esistita, dentro me, quella voglia di esternare i pensieri quotidiani, trasformandoli da astratti in concreti su semplici fogli di carta. Il momento dell'adolescenza è stato un periodo molto intenso, nel quale è emerso un bisogno elevato di scrivere per divulgare un messaggio, per me importante, al lettore.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non esiste un momento preciso in cui mente, cuore e mano decidono di lavorare in sinergia. La scrittura è un fuoco interiore che si accende quando l'organismo sente "freddo" e ha bisogno di scaldarsi, ossia proteggersi dall'apatia che influenza le persone d'oggi.
Il suo autore contemporaneo preferito?
La mia autrice contemporanea preferita è indubbiamente Alda Merini.
Perché è nata la sua opera?
La mia opera è frutto dell'elaborazione di un lutto. La perdita di mia mamma ha scombussolato il mio modo di vedere la vita, i piccoli dettagli di cui è composta, le persone a me vicine. La nascita del libro è stato un vero e proprio puzzle dei ricordi, ha permesso alla mia testa di elaborare l'accaduto, tramite un’attenta osservazione a tutto ciò che mi circonda. "Anima bianca" è dedicato a lei.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Indubbiamente il contesto sociale nel quale vivo, incide sul mio modo di affrontare ogni singola giornata, pertanto anche la mia formazione letteraria ne ha risentito, lasciando una traccia dentro ogni mio testo.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Quando scrivo, non immagino il mondo che vorrei, ma descrivo esattamente come i miei occhi percepiscono la realtà, cercando di condividere con il lettore una mia possibile opinione rispetto a ciò che vivo.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Quando scrivo, sono in perfetta connessione con tutto il mio corpo, da cima a fondo, quindi nei miei testi cerco di metterci sempre il 100 % di quella che sono e di quello che mi circonda.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
La persona che mi ha spronato, prima di tutti, nella scrittura del libro e nella successiva pubblicazione è la mia ex professoressa di cui non cito il nome. Lei, da un po' di anni, è stato il mio punto di riferimento e lo è tuttora. Le sarò grata per sempre per aver creduto in me fin dal primo giorno.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Il primo romanzo l'ho fatto leggere alla mia migliore amica, a cui poi ho dedicato una poesia.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Cercando di rimanere realista, prevedo che il futuro della scrittura sia l'ebook, anche se non smetterò mai di comprare e amare i libri cartacei.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro è certamente un'ottima soluzione per ascoltare un'opera, senza dover leggere quando si è stanchi, tuttavia se le parole si trovano scritte in un libro e non incise in un cd, un motivo c'è. Il messaggio emanato dal libro cartaceo assume tutt'altra forma se viene letto e non solo ascoltato.