Una semplicità dunque che accomuna sia gli argomenti che lo stile. Le poesie presentano delle rime evidentemente studiate per rendere maggiormente gradevole la lettura di argomenti che altrimenti potrebbero risultare meno interessanti o poco piacevoli. Marco de Girolamo invece riesce a regalare nuova musicalità anche a quei temi, ed il lettore fruirà con piacere di questa lettura che lo renderà consapevole dell’immutabilità di taluni stati. Ciò che con forza Marco de Girolamo afferma in rima è la serena rassegnazione di fronte ad un sentimento che muta, che forse finisce. L’amore passato sa diventare fonte d’ispirazione, pur sempre con uno sguardo rivolto alla speranza ed al futuro. «Osserva, guarda, studia, poi riprende i sentieri/ spera nei giorni nuovi di ieri.» È questo messaggio di speranza arriva forte a ciascun lettore, coinvolgendolo nel desiderio di rinascita.
Di origini campane, il nostro autore capisce sin da subito il valore dell’istruzione, grazie soprattutto agli insegnamenti di un maestro di scuola e di vita; è infatti da un professore di italiano che Marco incontra negli ultimi anni delle superiori che lui apprende quanto sia importante nella vita di ciascun uomo aprire la mente ed il cuore per poter conoscere e capire la realtà. Attualmente impegna il proprio tempo nel tentativo di arricchire il proprio spirito attraverso la lettura e la scrittura, ma soprattutto è contadino della sua terra. Dalla definizione che egli dà di se stesso (“Contadino nel corpo e nell’anima”) si intuisce la forza di un giovane uomo alla scoperta delle bellezze e delle potenzialità della natura umana e non solo.