Il romanzo è ben costruito: la narrazione è scorrevole e i fatti raccontati sono disposti in maniera tale da creare nel lettore la giusta aspettativa, così che il ritmo di lettura non conosce momenti di stallo, anzi procede secondo un ritmo costante e avvincente, grazie anche alla decisone dell’autore di inserire il lettore “in medias res”, ossia già nel mezzo dei fatti, così da incuriosirsi fin dalle prime battute del romanzo. «Quelle parole risuonarono nella sua mente molte volte, sempre più lentamente. I suoi genitori non c’erano più, la sua amata madre, con il suo eterno amore, con cui l’aveva cresciuto. Assieme a Bianca era lei la donna della sua vita». Inserire il lettore nel mezzo delle vicende produce come effetto quello di renderli estremamente curiosi si conoscere l’antefatto e il proseguo delle vicende, tanto da portarsi a leggere il libro tutto d’un fiato. Insieme a questo espediente narrativo e allo stile scorrevole vi è il modo approfondito con cui Salvatore Stirpano rende la personalità dei suoi personaggi. Questi risultano ben costruiti ed i loro caratteri emergono con chiarezza e determinazione.
Il destino dei tre personaggi principali, Noel, Gladius e Bianca, incuriosisce e spinge i lettori alla conoscenza di tutta l’intricata trama. Il romanzo osserva tutte le caratteristiche del genere fantasy, infatti insieme ai personaggi umani si avvicendano le imprese di figure fantastiche (in questo caso l’arrivo del demone) che rappresenta il male, è il fatto imprevisto che sconvolge il naturale corso degli eventi. Il tempo indefinito, la presenza di creature straordinarie e la lotta tra il bene ed il male sono i tre elementi fondamentali che fanno sì che questo testo rientri appieno nel genere fantasy.