«Per rilassarmi e godere del verde della natura, spesso passavo il fine settimana nella vecchia casa dove abitarono i miei nonni, in uno sperduto e isolato fondo. In dormiveglia, nelle prime luci dell’alba, a volte mi accadeva di sentire lo struggente canto dei carrettieri e il cigolare delle ruote dei carri». Da questo stralcio di racconto è possibile comprendere quanta semplicità e quanta genuinità ci sia nei testi di Pietro; in essi si evoca un tempo perduto, un tempo che oggi si ritrova e si rivive solo nei ricordi. E di questi ricordi egli si nutre per costruire le sue storie, e le leggende, tutti quegli argomenti che egli suddivide per tema, ed è così che il lettore si affaccia sui racconti del west, i racconti del cuore ed i racconti del mistero.
Nelle singole storie Pietro Miceli tratta di argomenti vari che vanno dall’amore alla presenza di entità spettrali, fino a strane leggende popolari. Sono proprio queste ultime a colpire con maggiore potenza l’attenzione del lettore che si trova catapultato in una realtà quasi parallela.
Come in una dimensione alternativa, le storie sanno come attrarre con le loro sfumature sovrannaturali. Il mistero affascina, soprattutto quando è reso manifesto con un lessico alla portata di tutti, una sintassi che fa correre la lettura dalle prime pagini fino all’ultima. La suddivisione per argomenti e da qui un’ulteriore scansione in capitoli rende la lettura emozionante e coinvolgente.
Pietro Miceli si è impegnato affinché il suo scritto fosse una trasposizione scritta di quelle leggende e di quelle storie che popolari siciliane che fanno parte della tradizione orale e che col tempo hanno assunto sfumature sempre più appassionanti.