La trama. Tito è un ottantenne che abita nella casa del vecchio guardiano del faro in un piccolo paesino della Sicilia costiera. Cupo e solitario, “saturo di vita”, ha deciso ormai da venti anni di lasciare tutto, ogni contatto, per vivere in solitudine, evitando gli affetti e le emozioni. Bene accolto dalla piccola ed umile comunità di pescatori, affascinati dalla sua figura misteriosa ma buona, si tiene comunque a distanza dalle relazioni, fino a quando, in una notte di tempesta, bussa alla sua porta una strana ragazza dagli occhi neri e familiari che lo riporteranno indietro nel tempo, ricordando al protagonista le infinite opportunità che la vita offre.
Barbara Virgillito, classe 1965 vive ad Acitrezza, in Sicilia. Ed è proprio dalla sua terra che ha preso spunto per creare lo scenario del suo romanzo. L’autrice con la sua scrittura accattivante e priva di fronzoli, presenta un riflessione sul senso della vita e dell’amore, perché come lei stessa scrive: “Travolti nella spirale degli stereotipi, dimentichiamo che l’amore è il nostro nutrimento primario e alla fine smettiamo di nutrire noi stessi e chi ci sta accanto…”
Una bella storia, che invita i lettori a riscoprire di se stessi, a dare importanza ai gesti semplici e a non sprecare le occasioni che la vita ci dona, e a non rimandare le cose, dimostrando giorno per giorno l’affetto a chi ci sta attorno.