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28 Set
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Intervista all'autore - Barbara Virgillito

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Sono nata e cresciuta ad Acitrezza, nel piccolo borgo marinaro della Sicilia orientale che ispirò il Verga a scrivere il romanzo "I MALAVOGLIA". Sono una mamma e moglie a tempo pieno, mi piace tenermi sempre impegnata in cose che stimolano e gratificano la mia curiosità sia intellettuale che manuale, i miei hobby preferiti sono leggere, il giardinaggio e scrivere. Frequento una comunità parrocchiale dove presto opera di volontariato e faccio da catechista nella preparazione dei ragazzi a ricevere il sacramento della Comunione e della Cresima. Passo buona parte del mio tempo libero fra la gente, sia adulti che ragazzi e trovo estremamente costruttivo per la mia crescita interiore relazionarmi con gli altri. La passione di scrivere credo sia nata con me, perché sin da piccola ho sempre avuto una fervida immaginazione nell'inventare e raccontare storie di pura fantasia. Scrivere le storie che partoriva la mia immaginazione è sempre stato un sogno che avrei voluto realizzare, ma travolta come tutti dagli impegni quotidiani, il lavoro e la famiglia, non mi era stato possibile. Adesso che le mie figlie sono grandi e necessitano meno delle mie attenzioni ho tirato fuori il mio sogno dal cassetto.




2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Sono estremamente mattiniera, mi piace aspettare la nascita di un nuovo giorno e salutare i primi raggi del sole con una mega tazza di caffè da dietro la portafinestra della mia cucina, da dove si vede il mare. Sono le ore del giorno in cui nel silenzio più assoluto sola con me stessa nascono le mie storie.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

In verità non ho un vero autore preferito, ne ho tanti. Tuttavia quello che prediligo fra gli scrittori contemporanei è Paulo Coelho.



4. Perché è nata la sua opera?

La mia opera nasce perché quando hai la passione di costruire nel tuo immaginario, delle storie con personaggi, luoghi, scenari e dialoghi che man mano prendono vita, finisci per sentire il desiderio di dar loro in qualche modo una consistenza. Se non scrivi la loro storia finisci per dimenticarli ed è come se ti dimenticassi di un caro amico.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Penso molto, perché mi rendo conto la mia fantasia richiama immagini, suoni, odori e sapori sia del contesto geografico che di quello sociale che mi circonda.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Io credo che siano due facce della stessa medaglia. Parli della realtà che ti circonda, usando la tua fantasia e creando dei personaggi assolutamente irreali.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Penso che tutto parli di me in questo romanzo, perché ci sono dentro i miei pensieri, le mie emozioni, i miei sentimenti più veri e tuttavia molto poco perché di fatto non è un opera autobiografica, ma nasce dall'interiorizzazione di tutto ciò che mi circonda.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Nessuno in particolare, è il frutto della mia fantasia stuzzicata dagli scenari stupendi della mia terra e dalle riflessioni che nascono spontanee vivendo fra la gente nel quotidiano.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

I primi lettori super critici della mia opera sono stati mio marito e le mie due figlie. Superato il loro giudizio il resto mi spaventava un po’ meno.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

 

Probabilmente sì, perché grazie alla moderna tecnologia potremmo avere sempre a portata di mano un'intera biblioteca da cui attingere ciò che desideriamo, ovunque ci troviamo e in qualsiasi momento. Anche se io continuo a prediligere il tradizionale libro, non riesco assolutamente a rinunciare al piacere di tenere fra le mani quel meraviglioso materiale cartaceo, mi piace la sensazione che mi procura l'odore della carta stampata, il fruscio delle pagine quando lo sfoglio e inoltre non riesco a resistere alla tentazione di sottolineare con la matita quelle righe che mi suscitano delle riflessioni particolari. E cosa che amo ancora di più, è riprendere dopo tanto tempo un vecchio libro che ho già letto e trovarvi dentro i segni che vi ho lasciato, rendendolo unico e molto personale.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Credo che sia una marcia in più per tutti coloro che non hanno la possibilità, o il tempo di sedersi e godersi il piacere di leggere un buon libro.

 

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