L'autore, partendo dall'analisi dei testi storici scritti da studiosi dell'isola, ripercorre le vere tappe dei rapporti tra il popolo sardo, i fenici e i cartaginesi provando ad interpretare dati e fonti a disposizione. L'ipotesi di fondo è che quanto riportato nelle cronache che vanno dai secoli prima della venuta di Cristo sulla storia di Sardegna siano false, o comunque fuorvianti, e che quindi vanno riviste completamente le teorie secondo cui il popolo Sardo sia stato colonizzato o conquistato dagli altri popoli del Mediterraneo.
È chiaro che la volontà dello scrittore è riscattare la storia del popolo sardo, offrendo motivi di riflessione che lasciano intravedere fondamenti di verità nelle tesi portate avanti all'interno del saggio. Ne risulta una lettura interessante, piacevole e soprattutto schietta, proprio come i sardi sanno essere. Non c'è la presunzione di dire la verità assoluta, ma si vuole far pensare e non accettare a-criticamente quanto detto da altri.
Luigi Lilliu è nato proprio in Sardegna e si è diplomato come perito meccanico presso la scuola dei mestieri locali. Dopo tre ictus, da cui è uscito indenne nel 1999 conquistandosi il nominativo di "quercia", vive ora in pensione e sfrutta il tempo libero per i suoi studi e per mettere su scritto le sue riflessioni. Come "Tarsis il primo Re di Sardegna" e come "Francesco Mani", altra sua opera edita da BookSprint Edizioni, romanzo che narra la storia di un carabiniere che ha speso la sua giovinezza al servizio della giustizia.