Giulia è moglie e madre. Ad un certo punto della sua vita si invaghisce di Marco, un suo collega con cui inizia una strana relazione. La nostra protagonista si trova spesso davanti a un bivio sentimentale e si chiede perché non riesce ad essere totalmente felice nonostante non le manchi nulla. Giulia nasconde un’insicurezza di fondo che non le fa accettare la sua vita e la porta tormentarsi continuamente.
Scritto in forma diaristica, “Aveva ragione Plu(a)tone” racconta la volontà di una donna di evadere dalla realtà, di allontanarsi da una vita troppo tranquilla e forse piatta. È una situazione che accomuna molti e che spinge ad una riflessione che porta a due soluzioni: “accontentarsi” della propria vita cercando però degli spunti nuovi oppure abbandonare tutto e cambiare totalmente vita.
L’autrice, a questo proposito dell’insoddisfazione che tormenta la vita di Giulia propone una soluzione che è un grande insegnamento per il lettore: la felicità che tanto si ricerca nella propria vita è in realtà nelle piccole cose quotidiane: un marito fedele, l’amore dei figli, dei genitori, un lavoro semplice e un rapporto sereno con gli altri. Non c’è bisogno di grandi cose per essere felici davvero.