L’autrice ripercorre la sua vita, dagli anni dell’infanzia alla sua maturità, focalizzando l’attenzione del lettore sulle violenze fisiche e psicologiche subite dal suo uomo che non avrà mai il coraggio di denunciare o abbandonare del tutto. Complici alcune sue remore dovute al contesto storico e sociale del periodo, quello del dopoguerra, e condizionata dal giudizio della gente, non troverà il coraggio di riscattarsi. La sua sopportazione, nonostante l’immensa pazienza e lo spazio concesso ad un improbabile sentimento, arriverà al punto di rottura in seguito all’ennesima umiliazione e dalla decisione di porre per sempre fine al suo sofferto rapporto, prendono vita le pagine del romanzo.
“Biografia di una ragazza di provincia” è la storia di una donna che sul suo cammino ha incontrato uomini egoisti che l’hanno fatta soffrire ma che le hanno anche donato le gioie più grandi: l’essere madre e successivamente nonna. L’opera è una testimonianza, una denuncia ed al contempo un invito a porre la propria libertà nei sentimenti e in qualsiasi aspetto della propria esistenza come diritti inviolabili e non dare a nessuno la pretesa o il pretesto per ridimensionarli, infliggendo umiliazioni o violenze fisiche e psicologiche.
Florena racconta la sua storia, nella quale purtroppo ancora oggi molte donne possono riconoscersi, perché succubi di uomini violenti e aggressivi. Il libro fa riflettere sull’arretratezza culturale e mentale di un Paese che pure essendo democratico, per anni ha non si è reso conto della situazione che erano costrette a subire tantissime donne. Ed è anche grazie ad opere di testimonianza come questa che il clima culturale può modificarsi in direzione di una società più aperta e di pari uguaglianza tra uomo e donna.