Un gioco intrigante, una trasgressione, un'opera di volontariato che elargisce sensazioni e percezioni. Cosa spinge una piacente cinquantenne a inscenare tutto ciò e a scegliere con scrupolosità le sue vittime, da coinvolgere interamente nel suo disegno? Ce lo spiega Simonetta Belloni nel suo nuovo libro, "Dominio". Pubblicata per i tipi di BookSprint Edizioni e disponibile nel classico formato cartaceo, l'opera è un grido d'allarme verso l'assuefazione delle emozioni e dei sentimenti, sempre più rarefatti nella nostra quotidianità, ma anche un testo per cambiare il proprio stile di vita, rendendo felici.
L'autrice infatti, nata a Cassano d'Adda, in provincia di Milano, nel 1964, ma residente in un paesino nel bergamasco, ha compiuto una serie di ricerche sulle fantasie femminili fino ad arrivare alla stesura di questo testo di 80 pagine dal carattere sicuramente intrigante e goliardico. Ma quali sono queste fantasie? La trasgressione, il trascendere i limiti imposti dal vivere in una società. La protagonista, complice il contenuto della sua capiente borsa, si trasforma e mette in scena il "dominio". Vestitino sexy, calze a rete, foulard e corde per bloccare la vittima di turno, candele e musica per scaldare l'atmosfera… e poi tanta fantasia, in un crescendo vertiginoso che la vittima, bendata, vivrà sperimentando con tutti gli altri sensi alla ricerca di emozioni forti. Per riscoprire un mondo reale non più privo di sensibilità, ma a contatto con la natura, i sensi umani, il piacere e il terrore, in un crescendo di emozioni e fantasie.
Tre ore di gioco, tre ore alla scoperta dei sensi e dell'altro, per manipolare la mente, per far credere quello che non c'è, per far mangiare quello che non si mangia, per sentire quello che non esiste, per far annusare quello che non profuma. Un gioco, mentale, fisico, sessuale, bizzarro. È la tecnica che Simonetta Belloni ha trovato per combattere la depressione e sfidare i cardini dell'ipocrisia umana.
L'idea originale è sicuramente il punto di forza di questo libro, a tratti divertente, ingegnoso, a tratti fuori dalla righe e "incandescente", ma che vuole a tutti i costi far tornare al giusto ruolo i sensi umani, sempre più indeboliti dalla convivenza sociale e dalle regole di questa forzata coesistenza.