Uno specchio dell’io. Solo quattro parole per definire l’antologia di poesie di Adriano Marelli. Una silloge lunga ben 282 pagine in cui l’autore traccia in forma lirica il suo cammino esistenziale. Un’evoluzione spirituale che procede per tappe – talvolta infelici – fino alla consapevolezza della nuda verità. Dai toni sinceri delle poesie traspare il disincanto dell’autore, il quale - con ogni probabilità - si applica alla stesura della silloge in un periodo di malessere interiore. La nota che emerge con maggiore enfasi è legata al senso di vuoto che la perdita di un amore importante produce. L’inadeguatezza verso un amore ormai troppo distante dalle proprie possibilità induce ad una vertigine emotiva che fa schiantare nella profondità degli inferi, perché il vero amore, stando alla tesi dell’autore, non conosce mezze misure: o tutto o niente. O la dolcezza del Paradiso o l’abisso degli Inferi.
Sono numerosi i volti, e le storie legate ad essi, protagonisti di questa raccolta antologica. I volti di persone care che hanno segnato - tanto nella presenza quanto nell’assenza - il percorso evolutivo di questo autore. Toccante la lirica dedicata alla mamma Francesca; un soffio di dolcezza che accarezza e abbraccia, tale che il lettore si sente invadere di tenero sentimento. Procedendo nella lettura si intuisce la sofferenza insita nel vivere quotidiano e quanta fatica coinvolga il processo di comprensione della propria individualità. La chiusa dell’ultima poesia esprime in toto il pensiero dell’autore: l’impossibilità per le nostre facoltà razionali di comprendere appieno il nostro io.
“Stati d’animo riflessi tra scritti senza tempo” è un libro che richiede tempo per la giusta analisi dei suoi versi; un libro adatto a tutti i lettori inclini alla riflessione.