“Ali d’angelo sul mio cammino” è l’autobiografia attraverso la quale Susi Gallesi racconta la sua particolarissima storia di donna che fin da bambina riesce a entrare in contatto con l’aldilà. Il libro, pubblicato da BookSprint Edizioni (88 pagine anche in versione e-book), è la toccante storia di Susi, rimasta orfana in tenerissima età e da allora proiettata in un vortice di difficoltà esistenziali, economiche e morali. Prima come bimba senza il suo papà e poi come giovane mamma divorziata, con mille problemi quotidiani da affrontare. Tribolazioni, queste, che però l’aiutano a sviluppare questa sua particolarità, quella di riuscire a comunicare con altri mondi. Una capacità che viene affinata grazie alla conoscenza di altre sensitive con le quali impara a gestire ancora meglio la sua qualità medianica di comunicare con chi non c’è più.
Il primo incontro con l’aldilà Susi lo fa quando è in attesa di una delicata operazione chirurgica: «Seduto accanto a me vidi mio padre per la prima e l’ultima volta in forma umana». Susi aveva quindici anni quando incontra il suo papà morto quando lei di anni ne aveva tre. «Le sua parole furono di conforto e di amore, mi disse “Stai tranquilla tesoro, non avere paura, andrà tutto bene, io sono con te. Ti amo tanto…”».
«Questo libro – spiega l’autrice – parla proprio di questo, dell’esistenza di Angeli di un altro mondo parallelo al nostro, di quanto siano importanti nel percorso di ognuno di noi e di quante prove sia loro che i nostri cari ci danno continuamente». L’intento di Susi Gallesi con questo commovente libro è quello di «portare un grande messaggio a tutte le persone che come me hanno avuto momenti di sconforto e non si sono mai lasciate andare; questo messaggio deve dare coraggio e fiducia a tutte le persone che pensano di essere sole. Non siamo mai soli».
E sono tante le testimonianze dell’affetto e del coraggio che le capacità di Susi hanno infuso ad altre persone che hanno perso i loro cari. Come Giulia, mamma che si è vista strappare la propria giovanissima figlia Francesca da un male incurabile e della quale ora riesce a sentire la presenza, perché, come spiega Susi «tutti abbiamo la abbiamo la facoltà di sentire, basta svilupparla».