1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Questo che io chiamo, signor CORONAVIRUS, mi riporta indietro, agli anni '20: c'era in giro la SPAGNOLA, tutti sanno cosa era. Negli anni '30 arrivò la TBC, e dall'inizio del 1900 c'era in giro la MALARIA. Nel mio paese, malgrado i tanti INNOCENTI, morti, credo che una mano SANTA mi aveva isolato. Sono nato in un piccolo, ameno e delizioso Paese, in provincia di FR, in piena CIOCIARIA. Ero un ragazzo molto vispo e cercavo di divertirmi in tutte le maniere e per farlo mi causai anche dei danni fisici, che porto ancora addosso. La scuola, all'inizio, in prima, con una maestra che teneva sempre in mano la BACCHETTA, mi piaceva poco, ma poi mi divertiva. Arrivai a conquistare una bella scrittura, e il piacere di leggere il sillabario con storie divertenti. . . Da qui, venne poi il piacere di mettere giù qualche pensiero . . .