1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Da quando sono nata vivo a Licata una città ricca di storia e leggende, circondata dal mare. Mi sento visceralmente legata a questa terra perché come me è raffinatamente elegante come un cristallo ma spaventosamente forte come un uragano. Sono la primogenita di tre figli
Ho frequentato il liceo classico Vincenzo Linare dove ho forgiato la mia determinazione cominciando a muovermi nei primi gruppi politici. Durante il percorso scolastico iniziai a fare radio e li capii che avevo un dono sapevo come arrivare alle persone riuscivo attraverso un microfono a comprenderli. In questo stesso periodo come una sorta di riscatto scrivo il mio primo romanzo ambientato a Licata per controbattere il romanzo "Volevo i pantaloni" di Lara Cardella prendendo così l’appellativo di anticardella e paragonata a Verga per il modo in cui riesco a rendere quasi visive le scene descritte.
Mi sono sempre occupata affiancando le amministrazioni di problematiche di quartiere, nel 2010 fondai con altre persone un movimento politico ricoprendo la carica di vice presidente della regione Sicilia sostenendo la causa degli agricoltori.
Amo anche creare eventi facendo immergere gli ospiti in un contesto storico o in un film.
Non mi definisco scrittore ma bensì narratore di vite parallele.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Sono un’osservatrice di ciò che mi circonda è un’ottima ascoltatrice, le scene prima li rivedo nella mia mente ed ogni volta aggiungo dei tasselli. I miei racconti anche se romanzati o scritti in epoche diverse raccontano la verità. Quando li trascrivo le parole devono avere un armonia in modo tale che il lettore come me si senta parte del romanzo, quasi a toccare e sentire ciò che sta leggendo. La notte è il momento in cui do vita ad un altro mondo utizzando come sottofondo la musica.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho un autore preferito mi piace leggere Jane Austen con “Orgoglio e pregiudizio” e passare a Bisotti con “Fotogrammi dell’anima”.
4. Perché è nata la sua opera?
Maria regina senza regno nasce dalla scoperta di squarci di documenti trovati per caso. Tramite lei narro della città demaniale di Licata, dei suoi innumerevoli castelli e torri che oggi a causa della non conoscenza non esistono più. Tramite i personaggi racconto dell’importanza che Licata ricopriva nel Regno delle Due Sicilie ma soprattutto metto in evidenza l’ordine, la disciplina e i sentimenti contrastanti dei ruoli.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il mio amore per questa terra ha influito tantissimo di fatti tutti i miei scritti hanno in comune un punto di origine "Licata."
È come se la mia conoscenza ricreasse ciascuno a modo suo ad ogni personaggio il mio sapere. Il misticismo, le leggende e la storia di questa città hanno un potere forte, così come le persone da cui attingo inspirazione.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Nel mio caso entrambe le cose.
La realtà come radici, l’evasione come trasposizione l’anima e del pensiero.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In ognuno di noi c’è un altro essere e questo essere diventa vero quando si vuole vivere una vita parallela.
Maria mi somiglia nel carattere: riflessiva, orgogliosa e testarda, ma ligia al senso dell’onore e del rispetto che la circonda non dimenticando però i suoi desideri.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Ci fu un momento della vita in cui tutto sembrava fermo senza uno scopo, ma la fortuna volle che senza volere mi ritrovassi in un incontro politico e culturale, lì incontrai un uomo studioso e scrittore storico che era alla ricerca di documenti sulla teoria della posizione storica geologica tra Finziade Terranova e Gela.
Il dottor commercialista Rizzo.
In uno dei nostri incontri mi fornì tre fogli volanti dicendomi:
"Qui troverai la tua nuova ispirazione"
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Il romanzo è stato letto come avevo detto prima da chi mi ha dato l’ispirazione lo storico dottor Rizzo.
Ed un arrangiamento di uno stralcio fu portato in teatro.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Io credo che il cartaceo e l’ebook devono andare a pari passo…
C’è chi ormai usa l'Ipad e chi ancora vuole sentire il rumore della carta e chi vuole sottolineare un pensiero.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È una grande invenzione soprattutto per chi magari ha dei problemi visivi o per chi semplicemente vuole chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare.
Io personalmente ho usato l’audiolibro per far ascoltare le favole a mia figlia Lavinia.