1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vengo da un paesino sul lago, in provincia di Roma, che si chiama Nemi. Sono un provinciale, nel senso più bello del termine, faccio parte di quel Paese che racconta Pavese, quel luogo che ci vuole sempre, "non fosse che per il gusto di andarsene via", ma anche di tornarci aggiungo io.
Non ho mai deciso di essere o diventare uno scrittore, semplicemente mi piace scrivere, raccontare le sensazioni, cercare un modo attraverso il quale raccontarle. Scrivo racconti, canzoni, storie, per spiegarmi l'andamento della vita, per capire cosa accade. Scrivo da sempre, dai tempi del campeggio da bambino d'estate, delle lettere agli amici o agli amori stagionali. La scrittura è il mio palliativo, il mondo irreale che si sostituisce alla realtà, per descriverla meglio, o per fuggirne.