Ed è questo che è successo a me, è come se io non avessi mai lavorato in questi 40 anni».
Antonia Dartizio ha avuto sin da piccola una forte passione per il mondo dell’insegnamento. La sua infanzia si è arricchita con numerose letture «Mi piaceva leggerli da sola, mi concentravo, li facevo miei». Docente di francese in pensione, quello tra la lingua transalpina e Antonia Dartizio è stato amore a prima vista.
«È un amore che è nato da piccola. Anche se, ad essere sincera, alle scuole medie ho avuto un cinque in francese. Io che ero preparata e che scrivevo la pronuncia ai mieo compagni, ho avuto un cinque. Forse è stata anche una reazione, ma io ho sempre più amato questa lingua».
La prof 2.0 è stata protagonista di esperienze didattiche in lingua straniera molto originali. Alcune di queste hanno coinvolto anche altri docenti, come la creazione di oggetti, la realizzazione di ricette. Queste attività, mai fini a se stesse, trovavano poi sbocco nell’allestimento di una mostra e di un buffet. Perché «la lingua va vissuta, non soltanto insegnata con la traduzione e la grammatica, cose che annoiano molto i ragazzi».
Una dei più grandi successi della Dartizio è stato uno scambio culturale Matera-Francia, grazie ai progetti Twinning, che hanno portato i ragazzi transalpini in Basilicata. Anche oggi, pur essendo in pensione, l’autrice di “Insegnare con passione” non perde occasione per entrare in contatto con la Francia, partecipando a numerose iniziative.
Antonia Dartizio è un perfetto esempio di life long learning. Non ha mai rinunciato a imparare, neppure quando è arrivata dietro la cattedra. «C’è stato un alunno che mi faceva notare delle espressioni della lingua parlata che io non conoscevo, perché lui aveva lavorato in Francia. A quel punto mi sono subito detta “Non è possibile insegnare così la lingua, bisogna cambiare metodo”».
L’insegnante è una forte sostenitrice dell’alfabetizzazione informatica del corpo docente, e di internet come mezzo potentissimo per apprendere la lingua in vivo. «Coi miei ragazzi ho organizzato molte videoconferenze. In occasione del 150esimo anno dall’Unità d’Italia, abbiamo festeggiato via webcam con francesi e tedeschi. Quindi davvero l’Europa vissuta, non soltanto ferma sulla carta».