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BookSprint Edizioni Blog

21 Nov
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Intervista all'autore - Giorgia Maria Patrucco -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è un atto di creazione e comunicazione.
Scrivendo organizzo i miei pensieri e trovo per quel tempo pace e calma.
Quando scrivo mi si apre un mondo alternativo che dipende da me, spesso sento un mix di emozioni: la gioia della scoperta di nuove idee, la frustrazione di trovare le parole giuste, e una profonda soddisfazione quando il testo prende forma.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In realtà molto poco, la storia è nata completamente dalla mia fantasia ed immaginazione. Certo, film e libri letti in precedenza mi hanno ispirato per alcuni passaggi, ma non vi è nessun ancoraggio particolare con la mia vita reale.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere quest'opera ha significato per me dare vita a personaggi che rappresentano speranze, paure e dinamiche umane universali. È stato un viaggio che mi ha permesso di riflettere su temi profondi, come il coraggio, l’amicizia e la lotta tra il bene e il male, utilizzando la fantasia come strumento per comunicare emozioni e messaggi significativi.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
Ho iniziato con in mente una storia vaga che si è approfondita da sola, scrivendo. Non ho pensato al titolo fino a che il libro non era quasi terminato. Solo allora rileggendolo tutto ho scoperto che le stelle sono state le guardiane invisibili della storia ed ho deciso che sarebbero state le protagoniste anche del titolo.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Se mi trovassi su un'isola deserta e potessi portare con me un libro, sceglierei sicuramente "Il Signore degli Anelli" di J.R.R. Tolkien. Questo capolavoro non è solo un'avventura epica, ma anche una fonte infinita di saggezza e di meraviglie. Le sue pagine ricche di dettagli e personaggi indimenticabili mi offrirebbero la possibilità di perdermi in un altro mondo e di vivere mille avventure, mentre aspetto un modo per tornare a casa. La profondità della storia, i temi di amicizia, coraggio e speranza mi hanno accompagnato dalla mia infanzia ad adesso.
 
Ebook o cartaceo?
Sceglierei il formato cartaceo per diversi motivi. Innanzitutto, il libro cartaceo offre una sensazione tangibile e concreta, sfogliare le pagine e sentire il profumo della carta è un'esperienza che molti come me apprezzano.
Ho provato e spesso ho avuto necessità di leggere un ebook, ma l’emozione della carta è inimitabile.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Non l’ho mai deciso in realtà. Mi sono svegliata una mattina con una storia in mente ed ho pensato che sarebbe stato bello scriverla, anche solo per me.
Ho incominciato ed ho scoperto che scrivere è la mia passione, e lo faccio perché mi fa stare bene e mi dà calma e chiarezza.
Al termine del libro ho desiderato che altre persone leggessero la mia storia e si emozionassero con i personaggi che ho creato, e da questo pensiero è nato tutto.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea della storia è nata dalla mia passione per il genere urban fantasy, ed in esso ho voluto creare qualcosa di nuovo, l'amore tra una mezza-vampira ed un cacciatore. Si può dire che il libro che avrei voluto leggere.
Un aneddoto legato a questo romanzo può essere la mia abitudine di uscire sul balcone, appena finivo di scrivere alla sera, ed osservare le stelle. Era un segno del destino che le mie amate stelle sarebbero state il titolo del libro.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Sicuramente è un’emozione unica. Quando ho iniziato a scrivere non sapevo neanche se sarei stata in grado di portarlo a termine, o se avessi potuto produrre qualcosa di valore.
Vedere che dalla mia mente l’opera prendeva piede e riusciva ad emozionarmi ogni volta che la rileggevo è un’esperienza impagabile.
Da madre posso dire che scrivere è come una gravidanza. Dal nulla si crea qualcosa di meraviglioso e lo si dona al mondo.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Finora è stato letto solo dagli editori, perché purtroppo non ho nessuno in famiglia che ami ed apprezzi la lettura.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ho un'opinione molto positiva sull'audiolibro e le sue potenzialità. Per andare al lavoro faccio un tratto di strada di quasi mezz'ora e in quel tempo trovo molto piacevole ascoltare un libro e godermi la storia.
Non è un'esperienza paragonabile al libro cartaceo, ma è un mezzo utile e versatile.

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