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19 Nov
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Intervista all'autore - Paolo Pendola -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato e cresciuto a Burgio, un paesino dell'entroterra agrigentino. Luogo ricco di storia e di artigianato.
Unico luogo del meridione d'Italia ad avere due fonderie di campane e una ricca produzione di ceramica tradizionale. Paese che ho nel cuore e mai dimenticato anche quando mi sono ritrovato altrove per lavoro. Sono stato sempre un ribelle perché amo la libertà. Ho sempre agito con la mia testa fin da bambino. Il contesto in cui sono cresciuto non mi ha aiutato nel mondo scolastico. Da adulto e sposato e con figli, ho iniziato a studiare da autodidatta innamorandomi della Filosofia, e in particolar modo della Storia. Ho scritto e pubblicato vari libri sulla storia del mio paese. Ho iniziato a scrivere nel 1992 con la stesura di un romanzo ancora inedito: " Laggiù ad Atene". Seguono poi altre pubblicazioni autoprodotte a livello locale.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Scrivo quando posso. Purtroppo, impegni maggiori mi limitano eventuali programmazioni.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Devo essere sincero, non ho preferenze per autori contemporanei.
 
Perché è nata la sua opera?
Studiando il Risorgimento, ho scoperto come sono diventato italiano. Basta leggere le testimonianze degli stessi attori - da ambo le parti -per dedurne il risultato.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Io vivo in Sicilia. Questo è il mio conteso sociale. Mi sono interessato da sempre alla storia di Sicilia e, sempre continuerò a farlo.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Cerco di scrivere sempre la realtà. A volte un po’ romanzata,
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In questo lavoro c'è il mio sogno di liberare la Sicilia da tutti i mali che l'affliggono.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Nessuno
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Un mio amico, il prof. Cav. Vito Di Leonardi, che ha curato la presentazione del libro.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Spero di no. Io scrivo ancora a penna per poi riportare tutto sul PC. Farei prima direttamente. Scrivere per me è " emozione" e, solo la carta e la penna me la procura.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È una bella cosa. Non l'ho ancora provato. Da ragazzo, sentivo con molto piacere, la lettura alla radio di racconti e favole. Ne rimanevo affascinato.

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