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26 Ott
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Intervista all'autore - Graziano Cereda -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere un'opera, una canzone, una poesia o qualsiasi altro testo, significa dare alla luce un'idea, un pensiero, un qualcosa che abbiamo dentro e che desideriamo raccontare.
Quando scrivo, trovo quella pace e quella serenità di cui ho bisogno, allontanando quel senso di ansia e stress causato dalle estenuanti e impegnative giornate lavorative e non solo. La sensazione che provo quando scrivo, la paragono a una passeggiata rilassante in un bellissimo parco o prato fiorito.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo libro, sicuramente è reale il pensiero e lo stato d'animo del protagonista, nonché la sua percezione e il ricordo di una persona da poco scomparsa.
L'interesse per l'arte, la natura, l'amore, i luoghi stupendi in cui è svolto il testo, molto in questo libro è reale e mi rappresenta.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere quest'opera ha significato molto per me, dallo stupendo periodo trascorso sulle colline toscane, ai magnifici luoghi e città d'arte visitate, e soprattutto in compagnia delle persone a cui vuoi bene. Ma la cosa più importante che mi ha spinto a scrivere questo romanzo, è stato il sentimento che si prova quando una persona cara ti viene a mancare.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata la cosa più semplice e naturale. Dal primo giorno trascorso sulle colline, il colore rosso mi ha accompagnato in ogni luogo. I bellissimi tramonti, il vino, il Casale, l'auto, il fuoco, e potrei andare avanti all'infinito. Penso che Rosso Toscana, rappresenta il perfetto appellativo per riassumere il testo.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un'ipotetica isola deserta, vorrei portare con me i libri di Nicholas Spark e di Glenn Cooper, perché hanno la capacità di descrivere e raccontare in modo dettagliato ogni particolare, lasciando il lettore incollato e trasportato all'interno del racconto stesso.
 
Ebook o cartaceo?
Tra ebook e cartaceo scelgo senza dubbio il cartaceo. Toccare con mano un testo, sfogliando pagina per pagina percependo il sentore della carta, da una sensazione piacevole e speciale che con l'ebook non si può provare.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho deciso di intraprendere la carriera dello scrittore quando, al termine di un periodo tutt'altro che sereno, ho capito che scrivere mi faceva sentire bene con me stesso.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Come ho già detto, l'idea di questo libro, nasce durante un periodo trascorso in Toscana, nella splendida Val D'Orcia, e successivamente aver visitato i migliori luoghi dell'intera regione. Ricordo che durante quel periodo nel Casale in cui eravamo ospiti, ho fatto amicizia con un simpatico e bizzarro signore con un'età avanzata, e la sua calma e devozione, mi hanno talmente colpito, che nonostante il brutto periodo in cui mi trovavo a causa di una perdita in famiglia, le sue parole sono state di una utilissima importanza e conforto. Grazie a lui ho creato il personaggio del misterioso e saggio Fattore della Tenuta.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Vedere il proprio lavoro diventare un libro, è una bella sensazione e ti riempie di gioia, ma quello che entusiasma realmente è sapere che alla gente piace quello che scrivi.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Come nel primo libro che ho scritto, la prima persona che ha letto il libro è mia moglie Alisia, e sarà sempre lei la prima persona a cui farò leggere i testi che scrivo.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che l'audiolibro sia una soluzione secondaria rispetto alla normale lettura cartacea, in quanto la concentrazione e la memoria visiva sia più efficace quando si legge e meno di quando si ascolta.

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