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BookSprint Edizioni Blog

28 Ago
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Intervista all'autore - Carlo Baschieri -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Non ho molto da dire, ho lavorato 40 anni nelle ferrovie dello stato come conduttore e successivamente come capotreno.
Nei lunghissimi periodi di attesa, per i ritardi dei treni, sia di giorno che di notte leggevo o mi dedicavo a trovare possibili soluzioni di sistemi per giocare al totocalcio, sapevo che con gli anni matematici capaci avevano sviluppato molti sistemi validi e che sicuramente le mie ricerche erano destinate a replicare prodotti già perfezionati, ma comunque era un lavoro che mi affascinava e che mi ha portato a trovare, prima un piccolo sistema che copriva i 2, 3, 4, 5 errori su sette doppie, (a pronostico indovinato garantiva sei punti su sette con solo 14 colonne), un sistema integrale vuole 132 colonne. Poi ho realizzato un sistema di 11 doppie con 132 colonne che garantiva i 10 punti su 4, 5, 6, 7 errori. Non ho mai usato questo sistema per gli alti costi dello stesso. Alternavo queste ricerche leggendo e trascrivendo notizie che ritenevo importanti, tratte soprattutto dalla controinformazione, quando ritenevo fossero convincenti. Con il tempo ho trovato molto materiale che poi ho riunito in un libro di 550 pagine che ho pubblicato con la Seneca Edizioni. Non mi sono interessato alla diffusione dello stesso per stanchezza e poca convinzione sulle possibilità di riuscirci, anche se un nutrito numero di conoscenti l'ha trovato molto interessante. Non ho mai pensato di ricavarne denaro o gloria, semplicemente ero incavolato dalla mole di notizie false che ci propinano e dalle innumerevoli verità che i media tutti evitano di porci a conoscenza.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho momenti particolari, quando ho conoscenza di qualcosa di interessante, prendo nota anche se non so se poi la cosa avrà un seguito, mi serve scrivere perché ho sempre avuto poca memoria, ora poi faccio fatica a ricordarmi come mi chiamo.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Non è più tra noi, Giorgio Faletti, comico, cantautore e interessantissimo scrittore, anche se si è cimentato soprattutto con gialli e storie di fantasia.
 
Perché è nata la sua opera?
Credo di aver già risposto a questa domanda.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Quale formazione letteraria? Da giovane avevo interesse alle storie di fantascienza per l'influenza di un amico più grande che frequentavo. Tutto lì, non mi reputo uno scrittore né voglio farmi passare per tale.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Un modo di raccontare quella che credo sia la realtà, cercando di scardinare le balle che ci propinano.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Non posso dare una risposta ad una domanda che non ho capito.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
No...
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Non ho scritto nessun romanzo, e non ho fatto leggere a nessuno quello che ho scritto, anche se in qualche occasione ho cercato di spiegare quello che penso, ricevendo risposte tipo: non ti fare il sangue amaro a nessuno interessa quello che dici, non puoi cambiare lo stato delle cose.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Si, ma penso che il cartaceo avrà ancora vita lunga, possono coesistere.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Per essere conciso un enorme BOOO!

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